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20 aprile 2023
Lavoro e previdenza sociale
L’investigatore alle calcagna del dipendente: quando è possibile?
Il divieto, per il datore di lavoro, di ricorrere ad investigazioni private per controllare i propri dipendenti è limitato ai casi in cui si intenda verificare il corretto adempimento alla prestazione lavorativa o le sue modalità di esecuzione.
E', invece, sempre possibile per il datore ricorrere ai cc.dd. “controlli difensivi”, tesi cioè a verificare la realizzazione di comportamenti illeciti da parte del lavoratore, quali, ad esempio, la falsa attestazione delle entrate e delle uscite dal luogo di lavoro o l'ingiustificato abbandono del posto.
di Avv. Martina Tonetti
Il caso
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Un'impresa edile, insospettita delle lungaggini che si protraevano in alcuni cantieri, decideva di far seguire il proprio responsabile da un'agenzia investigativa. Durante l'osservazione,... |
Il diritto
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Il lavoratore ricorreva avanti il Giudice del lavoro chiedendo l'accertamento dell'illegittimità del licenziamento e declinando l'azione in tema... |
La lente dell'autore
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La sentenza si pone in linea con la più recente giurisprudenza di legittimità sui... |
Tribunale di Roma, sez. Lavoro, sentenza 14 marzo 2023
Svolgimento del processo
-che, con ricorso ex art. 1, commi 48 e ss. l. 92 del 2012 e s.m.i., ritualmente notificato, (omissis) conveniva in giudizio la ARETI s.p.a., esponendo:
a) di essere stato dipendente della convenuta (omissis) con qualifica di operaio (omissis) del c.c.n.l. di...
