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23 dicembre 2022 Avvocati
Niente tagli all’amministrazione penitenziaria: questo l’appello del CNF e del Garante dei detenuti

Con un comunicato stampa del 23 dicembre 2022, le due Autorità si uniscono in un forte appello rivolto alle Istituzioni affinché con la nuova legge di Bilancio non taglino i fondi destinati all'amministrazione penitenziaria (già in difficoltà).

di La Redazione

Il Consiglio Nazionale Forense e il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale uniscono le loro voci in un unico appello al Governo e alle Istituzioni affinché con la nuova Legge di bilancio non vengano tagliati i fondi destinati all'amministrazione penitenziaria e perché venga avviata una profonda riflessione che porti ad interventi normativi in grado di assicurare che le condizioni di detenzione siano conformi ai dettami costituzionali.

Secondo le due Autorità, gli obiettivi da perseguire sarebbero i seguenti:

precisazione

  • Aumento degli standard di vita detentiva;
  • Incremento del personale penitenziario, con l'introduzione di nuove figure professionali in grado di trattare le diverse condizioni di disagio e di fragilità;
  • Inclusione dei detenuti nel tessuto sociale;
  • Riabilitazione e risocializzazione di chi sta scontando una pena, anche mediante la promozione dell'accesso al diritto allo studio e alle offerte di lavoro;
  • Riduzione dei limiti di accesso alle misure alternative alla detenzione;
  • Costruzione di nuove strutture penitenziarie.

Per il raggiungimento di tali obiettivi, sarà necessario semplificare le procedure ai fini dell'adozione delle decisioni del magistrato e del tribunale di sorveglianza, oltre a rivedere le modalità ed i presupposti di accesso alle misure alternative e le preclusioni ai benefici penitenziari. Sarà, ancora, necessario incrementare le opportunità di lavoro retribuito dentro e fuori dall'istituto penitenziario, porre in essere strumenti a tutela delle madri recluse e in generale abbandonare la logica “carcerocentrica” a favore di una razionalizzazione dell'uso del sistema di restrizione carceraria e intramuraria limitato solo ai casi di pericolosità sociale effettiva.

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