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12 aprile 2023 Deontologia forense
L’appropriazione sine titulo di somme del cliente è illecito disciplinare che prescinde dal dolo o dalla colpa

L'illecito è integrato dal mero fatto del trattenimento indebito della somma da parte dell'avvocato.

di La Redazione
Il CDD, ricevuti due esposti, promuoveva un procedimento disciplinare nei confronti di un avvocato contestandogli, tra più capi d'incolpazione, di essersi appropriato di 1.700 euro ricevuti nell'ambito di un rapporto di difesa e di aver trattenuto tale somma senza alcun consenso del cliente. All'udienza dibattimentale, l'Organismo dichiarava l'incolpato responsabile dell'addebito e gli infliggeva la sanzione della sospensione per mesi sei.
 
L'avvocato presenta così ricorso al Consiglio Nazionale Forense lamentando, tra più motivi, che non vi sarebbe stata volontà o coscienza di porre in essere un comportamento scorretto, motivo per cui si dovrebbero disporre il proscioglimento o, in subordine, l'applicazione della sanzione meno afflittiva dell'avvertimento.
 
Con sentenza n. 213 dell'11 novembre, il CNF conferma la responsabilità del ricorrente in ordine all'illecito di indebito trattenimento.
 
Emerge dagli atti la violazione dei precetti, in tema di gestione di danaro altrui, dell'art. 30, commi 1 e 2, del CDF, risultante non soltanto dalla documentazione esaminata, ed in particolare dagli atti del dibattimento, quanto soprattutto dalla esplicita ammissione della condotta scorretta da parte dello stesso incolpato.
 
Nello specifico, l'illecito compiuto prescinde dal dolo o dalla colpa, essendo sufficiente la volontarietà del comportamento, ed è integrato dal mero fatto del trattenimento indebito della somma. Infatti, l'Avvocato deve gestire con diligenza il danaro ricevuto dalla parte assistita o da terzi nell'adempimento dell'incarico professionale, sicchè integra illecito disciplinare la condotta di chi trattenga per sé il denaro ricevuto dal cliente al fine di consegnarlo a controparte. Quand'anche venga provata la circostanza che, come avvenuto nel caso in esame, il cliente abbia autorizzato il difensore ad incassare le somme dalla controparte, ciò non giustifica di certo il trattenimento del danaro oltre il tempo necessario.
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