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10 febbraio 2025 Sport
Tribunale Federale FIGC: la successione delle norme nel tempo in materia di premio di preparazione
La decisione in commento offre alle società sportive un'indicazione precisa sui criteri temporali da considerare per la richiesta del premio di preparazione, evitando contenziosi basati su interpretazioni diverse della successione delle norme nel tempo.
di La Redazione
LA QUESTIONE: Quando matura il diritto al premio di preparazione e quale normativa si applica in caso di successione di norme nel tempo?

Il primo grado

La controversia trae origine dal ricorso presentato da una ASD contro una società di calcio di Serie A per il mancato pagamento del premio di preparazione relativo ad un calciatore, tesserato per quest'ultima come giovane di serie. La società ricorrente adiva la Commissione Premi che, con delibera del 12 dicembre 2024, rigettava il ricorso. La questione centrale riguardava l'applicabilità temporale dell'art. 96 NOIF nella sua nuova formulazione entrata in vigore il 1° luglio 2023. La società ricorrente sosteneva che il diritto al premio di preparazione dovesse essere valutato secondo la normativa vigente al momento della formazione del calciatore, mentre la società resistente riteneva applicabile la nuova versione dell'art. 96 NOIF, in vigore al momento del tesseramento.

I motivi di ricorso

La ASD fondava il proprio ricorso dinanzi al Tribunale Federale sul principio di irretroattività delle norme di diritto civile, citando precedenti del Collegio di Garanzia dello Sport e dello stesso organo federale. La società di serie A costituitasi in giudizio, chiedeva il rigetto dell'impugnazione sostenendo l'applicabilità della nuova formulazione dell'art. 96 NOIF.

La soluzione adottata

Il Tribunale Federale ha respinto il ricorso articolando la propria decisione su due fondamentali argomentazioni giuridiche. La prima riguarda il momento di maturazione del diritto al premio di preparazione: analizzando sia la vecchia che la nuova formulazione dell'art. 96 NOIF, il Collegio ha evidenziato come il diritto sorga inequivocabilmente al momento del tesseramento, quando la società richiedente è "tenuta a versare" il premio. Nel caso di specie, essendo il tesseramento avvenuto il 28 luglio 2023, quindi dopo l'entrata in vigore della nuova normativa (1° luglio 2023), questa risultava necessariamente applicabile. La seconda argomentazione, ancora più decisiva, si basa sulla norma transitoria espressamente prevista dal legislatore federale. Questa disposizione stabilisce che il previgente art. 96 continua ad applicarsi, fino al 30 giugno 2024, esclusivamente per i calciatori tesserati con vincolo pluriennale nella stagione 2022/2023, e solo in riferimento ai termini di prescrizione del diritto eventualmente maturato in quella stagione. Il Tribunale ha sottolineato come questa previsione elimini ogni possibile dubbio interpretativo sulla retroattività della norma, avendo il legislatore federale espressamente disciplinato i casi in cui la vecchia normativa può ancora trovare applicazione.

In pratica… La decisione fornisce importanti chiarimenti sull'applicazione temporale delle norme in materia di premio di preparazione. Il Tribunale ha stabilito un principio chiaro: il momento rilevante per determinare la normativa applicabile è quello del tesseramento del calciatore, non quello della sua formazione. Inoltre, la pronuncia sottolinea l'importanza delle norme transitorie nel dirimere questioni di diritto intertemporale, evidenziando come queste prevalgano sui principi generali di irretroattività quando espressamente previste dal legislatore federale. La decisione offre quindi alle società sportive un'indicazione precisa sui criteri temporali da considerare per la richiesta del premio di preparazione, evitando contenziosi basati su interpretazioni diverse della successione delle norme nel tempo.
IL PROVVEDIMENTO
Tribunale Federale FIGC, decisione  30 gennaio 2025, n. 17
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