
Il Parlamento europeo ha dato il via libera all'aggiornamento della normativa IVA con l'obiettivo di adattarla alle dinamiche del mercato digitale. L'approvazione delle modifiche, che recepiscono le indicazioni espresse dagli Stati membri nel novembre scorso, rappresenta un passo significativo nella lotta alle distorsioni della concorrenza e alle frodi fiscali.
Obbligo di IVA per le piattaforme digitali
Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda l'introduzione dell'obbligo di versamento dell'
Gli Stati membri potranno comunque prevedere esenzioni per le piccole e medie imprese, in linea con la posizione espressa dal Parlamento Europeo, al fine di mitigare l'impatto burocratico per le realtà di dimensioni ridotte.
Digitalizzazione della dichiarazione IVA e contrasto alle frodi
Un ulteriore pilastro della riforma è rappresentato dalla digitalizzazione degli obblighi di dichiarazione
Semplificazione amministrativa: il rafforzamento degli sportelli unici
Per ridurre gli oneri amministrativi delle imprese operanti su scala internazionale, la normativa prevede il potenziamento degli sportelli unici
Impatto economico e prospettive future
L'aggiornamento delle norme IVA è frutto di un processo di revisione durato oltre due anni e si inserisce nel più ampio pacchetto normativo "IVA nell'era digitale" (ViDA), presentato dalla Commissione Europea l'8 dicembre 2022. Secondo le stime della Commissione, l'adozione di queste misure consentirà agli Stati membri di recuperare fino a 11 miliardi di euro di IVA non riscossa ogni anno per il prossimo decennio. Inoltre, le imprese beneficeranno di un risparmio annuo stimato in 4,1 miliardi di euro in costi di conformità e 8,7 miliardi di euro in spese amministrative e di registrazione.
Con questa riforma, l'Unione Europea compie un passo decisivo verso un sistema fiscale più equo, trasparente e adeguato alle esigenze del mercato digitale, garantendo una maggiore efficienza sia per le imprese sia per le amministrazioni fiscali nazionali.