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13 febbraio 2025
Fiscalità
Nuove regole IVA per l'era digitale

Il Parlamento europeo ha dato il via libera all'aggiornamento della normativa IVA con l'obiettivo di adattarla alle dinamiche del mercato digitale. L'approvazione delle modifiche, che recepiscono le indicazioni espresse dagli Stati membri nel novembre scorso, rappresenta un passo significativo nella lotta alle distorsioni della concorrenza e alle frodi fiscali.

di La Redazione

Obbligo di IVA per le piattaforme digitali

Uno degli aspetti più rilevanti della riforma riguarda l'introduzione dell'obbligo di versamento dell'IVA per i servizi forniti attraverso piattaforme online. A partire dal 2030, tali piattaforme saranno tenute a riscuotere e versare l'imposta nella maggior parte dei casi in cui i fornitori di servizi individuali non vi provvedano autonomamente. La misura ha l'obiettivo di porre fine a una disparità normativa che ha finora favorito alcuni settori dell'economia digitale, come gli affitti brevi e il trasporto passeggeri su strada, rispetto alle attività economiche tradizionali, già soggette all'IVA.

Gli Stati membri potranno comunque prevedere esenzioni per le piccole e medie imprese, in linea con la posizione espressa dal Parlamento Europeo, al fine di mitigare l'impatto burocratico per le realtà di dimensioni ridotte.

Digitalizzazione della dichiarazione IVA e contrasto alle frodi

Un ulteriore pilastro della riforma è rappresentato dalla digitalizzazione degli obblighi di dichiarazione IVAper le transazioni transfrontaliere. Entro il 2030, le imprese saranno tenute a emettere fatture elettroniche per le operazioni business-to-business (B2B) internazionali, con una comunicazione automatizzata dei dati alle autorità fiscali competenti. Questa innovazione rafforzerà il contrasto alle frodi IVA, consentendo agli organi di vigilanza di monitorare in tempo reale le transazioni e di ridurre il cosiddetto “gap IVA”, ossia la differenza tra le imposte effettivamente riscosse e quelle dovute.

Semplificazione amministrativa: il rafforzamento degli sportelli unici

Per ridurre gli oneri amministrativi delle imprese operanti su scala internazionale, la normativa prevede il potenziamento degli sportelli unici IVA online. Grazie a questa misura, un numero crescente di aziende potrà adempiere agli obblighi fiscali attraverso un unico portale e in una sola lingua, favorendo una maggiore uniformità e semplificazione nel sistema di riscossione dell'IVA a livello comunitario.

Impatto economico e prospettive future

L'aggiornamento delle norme IVA è frutto di un processo di revisione durato oltre due anni e si inserisce nel più ampio pacchetto normativo "IVA nell'era digitale" (ViDA), presentato dalla Commissione Europea l'8 dicembre 2022. Secondo le stime della Commissione, l'adozione di queste misure consentirà agli Stati membri di recuperare fino a 11 miliardi di euro di IVA non riscossa ogni anno per il prossimo decennio. Inoltre, le imprese beneficeranno di un risparmio annuo stimato in 4,1 miliardi di euro in costi di conformità e 8,7 miliardi di euro in spese amministrative e di registrazione.

Con questa riforma, l'Unione Europea compie un passo decisivo verso un sistema fiscale più equo, trasparente e adeguato alle esigenze del mercato digitale, garantendo una maggiore efficienza sia per le imprese sia per le amministrazioni fiscali nazionali.

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