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10 novembre 2021
Spiagge: le concessioni demaniali produrranno effetti fino a dicembre 2023

Il Consiglio di Stato si occupa delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative, stabilendo l'incompatibilità con il diritto comunitario. Deadline il 31 dicembre 2023: oltre tale data, cesseranno di produrre effetti.

La Redazione

Con le sentenze dell'Adunanza Plenaria n. 17 e 18 del 9 novembre 2021, il Consiglio di Stato interviene sulla materia delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative dichiarando il contrasto dei provvedimenti legislativi e amministrativi che hanno disposto la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative con il diritto eurocomunitario, a cui consegue il divieto di applicazione da parte sia dei giudici che della pubblica amministrazione.

Tuttavia, precisa Palazzo Spada, «al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata» delle concessioni in esame, le stesse continueranno a produrre effetti fino al 31 dicembre 2023. Tale data è perentoria, in quanto eventuali e successive proroghe legislative sono da considerarsi prive di qualsiasi effetto.

Il contrasto con il diritto comunitario si cristallizza nella direttiva 2006/123/CE (art. 12), la quale, nell’ottica di eliminare gli ostacoli alla libertà di stabilimento e di servizio, garantisce l’implementazione del mercato interno e del principio concorrenziale ad ed esso sotteso. L’incompatibilità eurocomunitaria incide su tutti i provvedimenti relativi al demanio turistico-balneare, dunque anche sui rapporti che non sono oggetto di controversia: ne deriva che i concessionari, fino ad oggi tutelati dalla proroga indifferenziata prevista dall’art. 182 del D.L. n. 34/2020, perdono qualsiasi diritto a partire dal 1° gennaio 2024, diventando così occupanti delle coste e dei relativi manufatti demaniali.
Solamente le concessioni assegnate con gara pubblica e trasparente sopravvivono fino alla loro scadenza.

Il Consiglio di Stato fa riferimento anche al potenziale valore economico, sociale ed ambientale del settore turistico, nonché alle esigenze di tutelare i beni del relativo demanio, precisando alcuni principi da applicare durante lo svolgimento delle gare. In particolare, la procedura di selezione tra i candidati potenziali deve presentare garanzie di imparzialità e di trasparenza e prevedere un'adeguata pubblicità dell'avvio della procedura e del suo svolgimento; inoltre, nello stabilire le regole della procedura di selezione, dovranno valutare la salute pubblica, la protezione all'ambiente, la politica sociale, la salvaguardia del patrimonio culturale.
Inoltre, i criteri di selezione, oltre ad essere proporzionati, non discriminatori ed equi, dovranno riguardare «la capacità tecnica, professionale, finanziaria ed economica degli operatori». La valorizzazione dell'esperienza professionale nell'ambito della valutazione, non deve tuttavia precludere l'accesso al settore di nuovi operatori.

Palazzo Spada conclude auspicando che «le amministrazioni concedenti sfruttino appieno il reale valore del bene demaniale oggetto di concessione».

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