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14 febbraio 2022
CSM e ordinamento giudiziario: il Governo approva la riforma
Via libera da parte del Consiglio dei Ministri alle modifiche al disegno di legge sull'ordinamento giudiziario e sulla composizione del Consiglio Superiore della Magistratura.
La Redazione
Nel corso della riunione n. 60 tenutasi venerdì 11 febbraio 2022, il Consiglio dei Ministri, su proposta della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, ha approvato all'unanimità alcune modifiche al disegno di legge sull'ordinamento giudiziario e sulla composizione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), già incardinato in Parlamento.
Di seguito le principali modifiche.
- Previsione, per i membri togati del CSM, di un sistema elettorale basato su collegi binominali, di cui cinque seggi eletti con sistema proporzionale. Non sono previste liste, ma candidature individuali;
- Introduzione del divieto di esercitare in contemporanea funzioni giurisdizionali e ricoprire incarichi elettivi e governativi, sia nazionali che locali;
- Ineleggibilità dei magistrati nelle regioni in cui è compreso l'ufficio giudiziario dove hanno prestato servizio negli ultimi tre anni. All'accettazione della candidatura, i magistrati devono essere posti in aspettativa senza assegno, con divieto di cumulo del trattamento economico con l'indennità prevista per la carica;
-
Ricollocamento dei magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari.
In particolare, è stato stabilito che:- al termine del mandato, il magistrato che ha ricoperto la carica elettiva di qualunque tipo per almeno un anno o incarichi di governo (nazionale, regionale o locale), non può più tornare a svolgere alcuna funzione giurisdizionale ma verrà collocato fuori ruolo;
- non può svolgere funzioni giurisdizionali il magistrato che si è candidato in competizioni elettorali e non è stato eletto per tre anni;
- il divieto di svolgere funzioni giurisdizionali per tre anni si applica ai capi di gabinetto, ai segretari generali presso i ministeri o ai capi dipartimento.
- incompatibilità per i membri effettivi della sezione disciplinare a partecipare alle commissioni che decidono su incarichi direttivi e semidirettivi, sui trasferimenti d'ufficio e sulle valutazioni di professionalità;
- introduzione di regole procedimentali per l'assegnazione degli incarichi direttivi, definiti in base all'ordine temporale di vacanza a partire da una rosa di candidati;
- coinvolgimento di avvocati e professori nei Consigli giudiziari per le valutazioni di professionalità;
- riduzione del numero massimo dei magistrati fuori ruolo, a cui si può accedere non prima di 10 anni di effettivo esercizio delle funzioni giurisdizionali e per massimo 10 anni;
- accessibilità al concorso di magistratura direttamente dopo la laurea.
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