Considerata la recente approvazione da parte della Camera della proposta di legge sul tema, ora all'esame del Senato, la Consulta accoglie l'istanza di rinvio delle questioni di legittimità costituzionale presentata dall'Avvocatura dello Stato.
In data odierna, la Corte costituzionale ha discusso dell'istanza di rinvio delle questioni di legittimità costituzionale sull'ergastolo ostativo, presentata dalla Presidenza del Consiglio per il tramite dell'Avvocatura dello Stato, e della richiesta di rigetto della parte privata costituita.
L'esame di tali istanze, svoltosi in udienza pubblica, si è concluso con il rinvio dell'udienza all'8 novembre 2022. Tale decisione è stata presa tenendo conto della recente approvazione da parte della Camera della proposta di legge, ora all'esame del Senato, e dell'auspicio del Presidente della Commissione Giustizia di rinviare l'odierna udienza «per consentire la prosecuzione e la conclusione dei lavori di Commissione».
«Permangono inalterate – si afferma nell'ordinanza di rinvio - le ragioni che hanno indotto questa Corte a sollecitare l'intervento del legislatore, al quale compete, in prima battuta, una complessiva e ponderata disciplina della materia, alla luce dei rilievi svolti nell'ordinanza n. 97 del 2021”. Proprio in considerazione dello stato di avanzamento dell'iter di formazione della legge appare necessario un ulteriore rinvio dell'udienza, per consentire al Parlamento di completare i propri lavori».
Corte costituzionale, sentenza (ud. 10 maggio 2022) 13 maggio 2022, n. 122
Svolgimento del processo
Rilevato che, all’esito dell’udienza pubblica del 23 marzo 2021, questa Corte, per le ragioni esposte nell’ordinanza n. 97 del 2021, da intendersi qui richiamate, ha rinviato all’odierna udienza la discussione delle questioni di legittimità costituzionale in esame, al fine di consentire al Parlamento di disciplinare la materia alla luce dei rilievi contenuti nella predetta ordinanza;
che, nelle istanze innanzi richiamate, l’Avvocatura generale dello Stato ha evidenziato che il Parlamento, accogliendo la sollecitazione di questa Corte, «si è attivato per addivenire all’approvazione della normativa sulla revisione della disciplina attinente ai benefici penitenziari per i reati ostativi»;
che l’Avvocatura ha, tuttavia, sottolineato che «l’iter approvativo del disegno di legge all’uopo presentato si è completato soltanto presso la Camera dei Deputati, mentre il Senato della Repubblica non ha ancora terminato i propri lavori», in quanto «la fase di discussione è ancora in corso».
Motivi della decisione
Considerato che la Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge C. 1951-A, recante «Modifiche alla legge 26 luglio 1975, n. 354, al decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, e alla legge 13 settembre 1982, n. 646, in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia»;
che il disegno di legge è stato trasmesso al Senato della Repubblica in data 1° aprile 2022 (A.S. n. 2574) ed è attualmente all’esame della II Commissione permanente (Giustizia), dove il relatore ne ha illustrato i contenuti, consentendo l’avvio della discussione generale;
che, come risulta dal resoconto stenografico della seduta del 4 maggio 2022, il Presidente della suddetta Commissione ha auspicato un nuovo rinvio dell’odierna udienza «per consentire la prosecuzione e la conclusione dei lavori di Commissione»;
che permangono inalterate le ragioni che hanno indotto questa Corte a sollecitare l’intervento del legislatore, al quale compete, in prima battuta, una complessiva e ponderata disciplina della materia, alla luce dei rilievi svolti nell’ordinanza n. 97 del 2021;
che, inoltre, proprio in considerazione dello stato di avanzamento dell’iter di formazione della legge, appare necessario un ulteriore rinvio dell’udienza, per consentire al Parlamento di completare i propri lavori;
che, tuttavia, anche alla luce delle osservazioni della parte costituita, tale ulteriore rinvio deve essere concesso in tempi contenuti.
Per Questi Motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
rinvia all’udienza pubblica dell’8 novembre 2022 la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte di cassazione, prima sezione penale, con l’ordinanza indicata in epigrafe.