La Chelsea Commodore ha presentato una proposta di class action a un tribunale federale di New York denunciando il gigante del fast-fashion H&M perché sfrutta l'interesse dei consumatori per la sostenibilità e per i prodotti che non danneggiano l'ambiente attraverso una causa pubblicitaria falsa.
Secondo la società querelante, nel tentativo di colpire il numero crescente di consumatori eco-consapevoli, H&M ha incorporato delle scorecard ambientali per i prodotti chiamati “Profili di sostenibilità” nelle etichette, negli imballaggi e nei materiali di marketing per molte offerte, per poi rimuoverle dopo essere stata chiamata in causa per l'uso di “informazioni falsificate che non si adattavano ai dati sottostanti”.
Come evidenzia la Commodore, H&M ha presentato “egregiamente” i risultati negativi come positivi, falsificando profili di sostenibilità mediante dati fuorvianti e imprecisi, come la falsa minore presenza di acqua sulle scorecard, trasformando i suoi prodotti come migliori per l'ambiente rispetto ai capi comparabili.

Ciò andrebbe a discapito dei consumatori, i quali sono disposti a pagare un prezzo maggiore nella convinzione di acquistare un capo realmente rispettoso dell'ambiente, quando invece non lo è.
Lo stesso sarebbe successo, sempre secondo la Commodore, per le soluzioni di riciclaggio presentate da H&M che in realtà non sarebbero esistenti o comunque disponibili in commercio su larga scala per la maggior parte dei prodotti.
Per quanto sopra, la Commodore chiede un provvedimento ingiuntivo e danni monetari, oltre a cercare di ottenere che il tribunale certifichi la sua proposta i class action allo scopo di consentire ai consumatori che hanno comprato prodotti H&M e che hanno creduto nel profilo della sostenibilità di unirsi all'azione.