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5 agosto 2022
Moda: il greenwashing attira le attenzioni dell’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati
La CMA ha reso noto che indagherà sulle dichiarazioni di marketing dell'industria della moda relative alla compatibilità ambientale di abbigliamento e calzature.
La Redazione
Sono sempre di più le aziende con sede globale che redigono, pubblicizzano e commercializzano dichiarazioni ambientali, sociali e di governance (ESG), in concomitanza con l'aumentare dell'interesse dei consumatori per le questioni di sostenibilità.
Seguendo questa scia, l'Autorità britannica per la concorrenza e i mercati ("CMA"), seguendo l'esempio della Securities and Exchange Commissione degli Stati Uniti, ha dichiarato a gennaio che darà il via alla sua attività di indagine sulle dichiarazioni di marketing dell'industria della moda relative alla compatibilità ambientale di abbigliamento e calzature. L'annuncio è correlato al rilascio da parte del CMA del Codice per le affermazioni verdi, che mira a educare le aziende su come comunicare le loro iniziative ecologiche senza fuorviare i consumatori.
L'Autorità, a luglio 2022, ha annunciato di aver avviato un'istruttoria su tre marchi di moda per esaminare le loro affermazioni "verdi", con notevole «preoccupazione per il modo in cui i prodotti delle aziende vengono commercializzati ai clienti come eco- amichevole». In particolare, l'indagine si focalizzerà sulle affermazioni rese da ASOS, Boohoo e George ad Asda sui loro prodotti di moda, inclusi abbigliamento, calzature e accessori.
Se da una parte è, quindi, necessario che le aziende esaminino tutte le via percorribili per garantire che i principi ESG siano rispettati e trasmessi accuratamente al pubblico, d'altro canto è assolutamente fondamentale che via sia un programma di conformità sottostante, volto a ridurre al minimo i rischi di accuse di greenwashing per gli interessati. Questi controlli di conformità non dovrebbero essere semplicemente programmi pre-emissione una tantum, bensì dovrebbero essere continui e costanti per garantire che, con pratiche aziendali in continua evoluzione, tutte le dichiarazioni presentate siano veramente "compatibili con gli ESG" e non fuorvianti.
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