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27 marzo 2023
Lotta contro il greenwashing e le dichiarazioni ambientali ingannevoli: varata una nuova proposta della Commissione UE
La nuova proposta mira a incrementare la tutela del consumatore nella scelta di prodotti sostenibili e delle imprese veramente dedite alla sostenibilità ambientale.
di La Redazione
La Commissione europea ha proposto nuovi criteri comuni contro il greenwashing e le dichiarazioni ambientali ingannevoli. È emerso, infatti, da uno studio svolto dalla Commissione del 2020 che più del 50% delle dichiarazioni ambientali esaminate dall'Unione Europea sono risultate vaghe, infondate e fuorvianti. Inoltre, l'assenza di regole comuni per le imprese che forniscono dichiarazioni ecologiche volontarie porta al "greenwashing", creando, di conseguenza, condizioni di disparità nel mercato dell'UE, a svantaggio delle aziende veramente sostenibili.
L'obbiettivo perseguito è quello fornire ai consumatori maggiore sicurezza sul fatto che quando qualcosa viene venduto come verde, in realtà lo sia veramente e informazioni qualitativamente migliori per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell'ambiente.
La proposta della Commissione prevede che le aziende, nel presentare una "dichiarazione verde" sui propri prodotti o servizi, devono rispettare norme minime su come sostanziare e comunicare affermazioni esplicite come "maglietta realizzata con bottiglie di plastica riciclate", "imballaggi realizzati con il 30% di plastica riciclata" o "protezione solare rispettosa dell'oceano". Tali dichiarazioni dovranno essere verificate in modo indipendente e sostenute da prove scientifiche dove verranno identificati gli impatti ambientali effettivamente rilevanti per il loro prodotto e identificati eventuali compromessi, per fornire un quadro completo e accurato.
La proposta mira, inoltre, ad introdurre regole ed etichette chiare e comuni, al fine di agevolare la comprensione tra i contribuenti senza suscitare in loro confusione. In particolare, le etichette ambientali devono essere affidabili, trasparenti, verificate in modo indipendente e riviste regolarmente.
È importante precisare che questa proposta integra la proposta del marzo 2022 sul "conferimento di poteri ai consumatori per la transizione verde" prevedendo norme più specifiche sulle asserzioni ambientali, oltre a un divieto generale di pubblicità ingannevole.
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