La Cassazione inverte la rotta: disciplina emergenziale per le udienze pubbliche civili fino al 30 giugno 2023
Il D.L. n. 198/2022 ha prorogato la disciplina emergenzialedelle udienze pubbliche per il settore civile della Corte di Cassazione fino al 30 giugno 2023: la Prima Presidenza presso la Suprema Corte si appresta dunque a fornire indicazioni in materia.
Grazie all'entrata in vigore del Milleproroghe 2023 infatti le disposizioni di cui all'art. 23, comma 8-bis, D.L. n. 137/2020, conv. nella L. n. 176/2020, varranno fino alla data suddetta, anche in deroga alle disposizioni contenute nel nuovo D. Lgs. n. 149/2022, dunque anche per le udienze pubbliche fissate dopo il 1° gennaio 2023.
Di seguito quello che, in breve, succederà nei prossimi mesi:
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- Le udienze pubbliche si svolgeranno in camera di consiglio, salvo una delle parti o il Procuratore generale richieda la discussione orale per iscritto entro il termine di 25 giorni liberi prima dell'udienza. In tal senso, la Corte di Cassazione precisa che l'assolvimento di tale onere (naturalmente) non sarà possibile per alcune udienze previste per gennaio, essendo la prima udienza pubblica per la quale tale richiesta potrà essere concretamente formulabile quella del 30 gennaio 2023. Per questo, tutte le udienze pubbliche previste per le date precedenti si svolgeranno con trattazione orale, anche senza richiesta.
- Continua poi ad operare anche la disciplina connessa alla cameralizzazione e riguardante i termini per il deposito delle conclusioni scritte del Procuratore Generale (15esimo giorno precedente l'udienza) e delle memorie ex art. 378 c.p.c. (5 giorni prima dell'udienza).
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Ciò chiarito, il Primo Presidente aggiunge che nei nuovi decreti di fissazione delle udienze pubbliche fino al 30 giugno 2023 dovrà inserirsi un avviso ove si precisa che l'udienza sarà con trattazione orale solo quando giunga apposita richiesta in tal senso dal Procuratore Generale o da una delle parti entro i 25 giorni liberi precedenti, mentre per quanto concerne i decreti già emessi il Procuratore Generale e le parti si considerano informati della presente direttiva.