Dopo quattro anni di botta e risposta tra le parti, ha preso ufficialmente il via, presso il Tribunale distrettuale meridionale di Manhattan, il processo con giuria che vede protagonisti Adidas e Thom Browne. 

 

Secondo il gigante tedesco dello sportswear, notoriamente litigioso, il logo a quattro strisce utilizzato dal designer statunitense nelle sue creazioni potrebbe creare confusione nei consumatori sulla natura/origine dei prodotti, integrando così una violazione del marchio Adidas. Thom Browne si è difeso evidenziando che le due società occupano posizioni diverse nel mercato e non sono quindi concorrenti, posizionandosi una nell'alta moda, e l'altra, Adidas, nel settore dell'abbigliamento sportivo.

 

La querelle viene da lontano. 

 

Già nel 2018 Adidas ha proposto opposizione contro la domanda di registrazione del marchio depositata da Thom Browne presso la Corte europea per un segno a strisce. Nel 2020, poi, l'Azienda tedesca ha presentato un'opposizione al Trademark Trial and Appeal Board dell'Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, chiedendo all'ente di respingere tre domande di marchio in sospeso per segni a strisce rosse, bianche e blu da utilizzare su calzature che sono state presentate dal designer statunitense dall'inizio dell'anno. 

In risposta, Thom Browne ha provato ad ottenere l'annullamento della registrazione del Three-Stripes Logo, in quanto le strisce «costituiscono un marchio figurativo ordinario e non hanno un carattere distintivo».

 

Chi la spunterà?