La giuria di New York dà ragione al designer statunitense: la fantasia a quattro strisce utilizzata nelle sue creazioni non lede gli interessi del marchio Adidas.
«Siamo lieti che la giuria abbia riscontrato che Thom Browne Inc. non ha mai violato nessuno dei marchi di Adidas».
Esprime soddisfazione il portavoce di Thom Browne a conclusione della querelle nata con il gigante dello sportswear per il Three-Stripes Logo: per la giuria di New York, il motivo a quattro strisce utilizzato dal designer statunitense nelle sua creazioni non viola il marchio Adidas.
Si chiude così, dopo soli nove giorni, il processo promosso da Adidas – notoriamente litigiosa quando si tratta di tutelare i suoi marchi - davanti al Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York. Secondo l'azienda tedesca, la linea con creazione a quattro strisce dello stilista statunitense poteva arrecare confusione nei consumatori, facendo loro credere che i prodotti fossero affiliati o comunque riconducibili al marchio Adidas.
Di diverso avviso è però la giuria: le due aziende operano, apparentemente, in settori del mercato differenti, quello sportivo l'Adidas, quello di alta moda Thom Browne, motivo per cui i consumatori difficilmente possono essere tratti in inganno.
Dopo le numerose vittorie ottenute con riguardo alla tutela del suo marchio, tra cui quelle contro Sketchers, Juicy Couture e Marc Jacobs, Adidas incassa il colpo.