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8 febbraio 2023
Doppio riscatto della laurea: per l’avvocato è possibile

Con il messaggio INPS n. 4419/2022 l'Istituto ha chiarito che i periodi relativi a corsi legali di studio universitari già oggetto di valutazione presso le casse professionali private e le casse professionali privatizzate possono essere ammessi a riscatto anche presso l'INPS, nel rispetto delle condizioni che seguono.

La Redazione

L'istituto del riscatto del corso legale di laurea è volto a fornire una copertura assicurativa ad un periodo in cui l'interessato non ha potuto ottenere il versamento dei contributi assicurativi che avrebbe invece conseguito se avesse lavorato perché dedicatosi allo studio. Tale istituto può essere esercitato per uno o più anni e solo per anni interi, che non devono in nessun caso coincidere, nemmeno parzialmente, con gli anni di iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria per le quali possa essere richiesta l'applicazione della L. n. 45/1990.
Per quanto concerne gli avvocati, anche Cassa Forense prevede che l'interessato possa conseguire una maggiore anzianità utile ai fini del diritto e della misura della pensione con il riscatto di specifici periodi non coperti dall'esercizio della professione forense.

In tale contesto, grande importanza ha il messaggio INPS n. 4419 del 7 dicembre 2022, con il quale è stato dato il via libera al doppio riscatto della laurea per chi l'abbia già riscattata presso una cassa di previdenza di categoria dei liberi professionisti, come Cassa Forense.
Si tratta dei periodi relativi a corsi legali di studio universitari che sono già stati oggetto di valutazione presso le casse di previdenza professionali private, consentendo che lo stesso periodo possa essere riscattato presso entrambe le gestioni previdenziali, nonostante l'art. 2, comma 2, D. Lgs. n. 184/1997 che prevede che, ai fini del riscatto per finalità pensionistiche, i periodi relativi al corso di laurea non debbano risultare già coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa, da riscatto ovvero volontaria presso il fondo a cui la domanda è diretta e presso altri regimi previdenziali indicati nella disposizione.

Ebbene, la norma non cita le casse professionali private ex D. Lgs. n. 103/1996, né le casse professionali privatizzate di cui al D. Lgs. n. 509/1994. In tale contesto è intervenuta l'INPS con il messaggio n. 4419/2022, precisando che per il diritto alla pensione tale doppio riscatto non può portare alcun beneficio, in quanto lo stesso periodo può computarsi comunque una sola volta.

attenzione

Nelle casse professionali il riscatto della laurea è generalmente vietato qualora il periodo sia già coperto da contribuzione presso un altro ente previdenziale. Tale divieto è espressamente previsto anche con riferimento a Cassa Forense dall'art. 32 del Regolamento  unico della previdenza forense del 21.02.2020.

Questo significa che la novità contenuta nel messaggio INPS si rivolge solo agli avvocati che abbiano già riscattato la laurea nella cassa professionale e che potrebbero dunque riscattarla una seconda volta nell'INPS. Se, invece, il riscatto è già stato richiesto all'INPS, esso non potrà essere richiesto presso la Cassa Forense, perché il periodo è già coperto dai contributi presso l'Istituto.

Nello specifico, i corsi legali di studio universitario i cui periodi possono essere riscattati presso l'INPS sono quelli per mezzo dei quali si è conseguito:

precisazione

  • Il diploma universitario di durata triennale;
  • Il diploma di laurea, laurea triennale, laurea specialistica e laurea magistrale;
  • Il diploma di specializzazione post-laurea di durata almeno biennale;
  • Il dottorato di ricerca.

attenzione

Non sono riscattabili i periodi fuori corso e quelli per i quali non sia stato conseguito il relativo titolo. È invece possibile riscattare più titoli di studio.

Infine, si precisa che nel caso in cui il periodo del corso di studi universitario risulti già coperto da contribuzione volontaria, il riscatto di laurea è ammesso se più favorevole, e in tal caso i contributi volontari saranno annullati e rimborsati dall'INPS.

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