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15 febbraio 2023
Il ruolo delle banche e la tutela del credito edilizio
Per favorire la circolazione del credito è necessario intervenire sull'ultima cessione ovvero quella prevista verso i correntisti non consumatori, al momento bloccata da due rischi evidenti: la violazione del cessionario e l'eventuale sequestro disposto dall'Autorità giudiziaria.
La Redazione
Si è svolta al Senato l'audizione in Commissione Finanze e Tesoro dei rappresentanti dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI), di Federcasse-BCC e di Eurostat. Si è discusso della classificazione dei crediti edilizi e della loro classificazione e il loro impatto sulle casse dello Stato. In particolare, con il documento del 14 febbraio 2023, l'ABI ha presentato un dossier in tema di “Indagine conoscitiva sugli strumenti di incentivazione fiscale” con particolare riferimento ai crediti di imposta.
Il ruolo delle banche
Secondo il documento in esame, le banche assumono nella determinazione o nel versamento di alcuni tributi, nonché nella comunicazione di informazioni utili all'attività di controllo dell'Amministrazione finanziaria, definendole come “ausiliari” del Fisco. In tale ottica, le declinazioni che possono assumere il ruolo delle banche (e degli intermediari finanziari) sono molteplici. Talora, esso viene fatto coincidere con quello del sostituto d'imposta e, cioè, quello di un soggetto tenuto per legge al pagamento di imposte in luogo di altri, nei cui confronti esso è obbligato ad esercitare la rivalsa. Ad oggi, banche e intermediari finanziari svolgono una attività assai più complessa ed evoluta, di cui quella di sostituto di imposta è ormai solo una delle tante componenti.

precisazione

Alle banche è oggi attribuito il ruolo di rendere più agevole – ma anche più controllata – la fruizione di alcuni incentivi da parte dei beneficiari, così mettendo subito a disposizione di questi ultimi le risorse pubbliche. Ad esempio, la possibilità per il contribuente di optare per la cessione del credito di imposta - in luogo dell'utilizzo dell'originaria detrazione ad abbattimento dell'imposta lorda risultante dalla dichiarazione dei redditi – nei confronti di banche e intermediari finanziari.

Il problema della sostenibilità del credito
Con l'intervento del Legislatore avvenuto tramite il Decreto-Legge 11 novembre 2021, n. 157 (D.L. Antifrode), unitamente al massiccio ricorso al meccanismo della cessione del credito da parte del mercato (famiglie e imprese), hanno generato un problema di sostenibilità di tali operazioni in termini di capacità fiscale propria di tali soggetti: la forte pressione dell'offerta di crediti di imposta (quindi dei beneficiari originari delle detrazioni o delle imprese che hanno applicato lo sconto in fattura) si è dovuta confrontare con la limitazione del numero degli acquisti possibili da un lato, e con il progressivo esaurimento della capienza fiscale (i.e. debenze fiscali proprie, contributi sociali, riversamenti per il ruolo di sostituti di imposta) dei soggetti vigilati dall'altro.

precisazione

Secondo ABI, il problema della saturazione della capienza fiscale si manifesterà in tutta la sua intensità a partire dall'annualità corrente, in quanto le operazioni di acquisto effettuate nel 2021 (anno di effettivo avvio delle acquisizioni) si aggiungono a quelle del 2022, e perdurerà fino al 2026/2027 (ossia l'ultimo dei cinque anni in cui è possibile utilizzare i crediti a più veloce recupero, ossia quelli derivanti dal Superbonus).

I problemi della liquidità delle imprese
Quanto alle imprese, il dossier in commento evidenzia le preoccupanti conseguenze derivanti da questa situazione di impasse: secondo le stime dell'Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE), le imprese in forte crisi di liquidità a causa della quasi totale sospensione delle operazioni di cessione dei crediti legati ai bonus edilizi sarebbero circa 25.000. Nel tentativo di risolvere le criticità connesse all'ormai satura capienza fiscale di banche e intermediari finanziari, l'Associazione – assieme all'ANCE – ha elaborato una proposta normativa di carattere straordinario e senza impatti sul gettito, attraverso cui verrebbe introdotta per le banche e Poste S.p.A. una nuova e aggiuntiva modalità.

precisazione

La modalità prevede l'utilizzo in compensazione limitatamente ai crediti d'imposta:

  • originatisi a seguito del sostenimento nelle annualità 2021 e 2022 delle spese ammesse che imprese e contribuenti non sono riusciti ancora riusciti a cedere;
  • relativi ad interventi già avviati, al fine di tutelare i contratti in corso. In particolare, si prevede la possibilità per le banche e Poste S.p.A. di compensare con i predetti crediti d'imposta, solo per i periodi di imposta dal 2023 al 2027 e limitatamente ai crediti la cui acquisizione non si sia ancora perfezionata, una percentuale delle somme relative agli F24 della clientela.
Legittimo affidamento del credito

A causa della necessità di gestire gli impatti sui saldi di finanza pubblica conseguenti all'eventuale classificazione come “pagabili” dei crediti d'imposta in commento, secondo ABI, andrebbe contemperata con:

  • l'esigenza tutelare il legittimo affidamento dei titolari dei crediti d'imposta, i quali, in veste di committenti dei lavori o di imprese che hanno accordato lo sconto in fattura, hanno assunto le relative decisioni sulla base di un quadro normativo che è divenuto via via più restrittivo;
  • l'opportunità di preservare, senza ulteriori restrizioni, il meccanismo della cessione del credito fiscale (unitamente allo sconto in fattura) che, come è stato già rappresentato, ha costituito un volano importante per l'economia e che verrebbe ad assumere un ruolo ancor più determinante nel prossimo futuro, in considerazione degli obiettivi di efficientamento energetico e, più in generale, di sostenibilità ambientale perseguiti dalle istituzioni nazionali ed europee.
Proposte di semplificazione legislativa
La proposta che l'ABI è quella di prevedere una tassazione inferiore per il risparmio investito nel medio/lungo periodo rispetto ad operazioni speculative di breve o brevissimo termine. La proposta avanzata potrebbe essere strutturata attraverso due modalità alternative:

  • attraverso una scelta selettiva delle aliquote in base alla durata dell'investimento (in altri termini, maggiore è la durata, minore sarà l'aliquota di tassazione);
  • oppure attraverso la previsione di un credito di imposta (la cui misura dovrebbe essere modulata sulla base della durata dell'investimento) a parziale compensazione delle imposte versate dal risparmiatore. In quest'ultimo caso, peraltro, non verrebbe stravolto l'attuale sistema impositivo delle rendite finanziarie, a beneficio dell'operatività dei sostituti d'imposta.
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