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9 marzo 2023
Frodi fiscali: i dati dell'Agenzia delle Entrate
Nuovo aggiornamento del direttore dell'Agenzia delle Entrate nel corso dell'audizione informale in VI Commissione alla Camera, nell'ambito dell'esame del Disegno di conversione del Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n. 11 (Decreto Cessioni).
di La Redazione
In argomento, si osserva che lo sconto in fattura e le c.d. “prime cessioni” dei crediti sono comunicati telematicamente all'Agenzia delle Entrate, che procede, con cadenza mensile, al “caricamento” dei crediti su una piattaforma dedicata (“Piattaforma”), rendendoli disponibili al cessionario, che deve “confermare” l'operazione. Per esemplificare, i crediti derivanti dalle comunicazioni delle prime cessioni inviate all'Agenzia nel mese di gennaio 2023 sono stati “caricati” sulla Piattaforma dal 7 al 10 febbraio 2023; le cessioni successive alla prima sono comunicate dal cedente all'Agenzia delle entrate sempre tramite la suddetta Piattaforma e il nuovo cessionario può “confermarle” solo dopo che siano decorsi cinque giorni lavorativi.
Fatta questa premessa, l'Agenzia dell'Entrate (in audizione al Senato nel mese di marzo 2023) ha elaborato sotto forma alcune stime dei dati delle “prime cessioni” e degli sconti in fattura comunicati all'Agenzia delle Entrate, rilevati sulla Piattaforma al 1° marzo 2023, distinti per tipologia di detrazione e di intervento, con l'indicazione dell'ammontare complessivo dei crediti compensati tramite modello F24.
Il problema delle frodi
Come osservato dal Fisco, all'interno degli imponenti volumi di cessioni e sconti in fattura, l'attività di analisi e controllo svolta dall'Agenzia delle Entrate e le indagini della Guardia di Finanza, cui si sono aggiunte le segnalazioni di cittadini vittime inconsapevoli di raggiri, ha consentito di individuare numerosi casi di irregolarità e abusi. Questi ultimi hanno riguardato la creazione di crediti d'imposta inesistenti per importi pari a diversi miliardi che, anche dopo articolate concatenazioni di cessioni a società e persone fisiche interposte (preordinate a ostacolare i controlli e l'accertamento delle responsabilità dei soggetti coinvolti), sono stati in parte ceduti presso intermediari finanziari o società di capitali. In alcuni casi, i proventi delle frodi sono stati trasferiti all'estero.
L'Agenzia delle entrate, al fine di monitorare il fenomeno, ha attivato un'apposita task-force in sinergia con la Guardia di Finanza. Grazie all'attività di analisi, l'Agenzia ha concentrato l'attenzione sulle operazioni che presentavano indici di rischio significativi, riuscendo a intercettare operazioni fraudolente.

precisazione

L'Autorità giudiziaria, condividendo gli esiti delle analisi svolte dall'Agenzia e dalla Guardia di Finanza, ha successivamente sottoposto a sequestro i crediti ceduti nell'ambito delle frodi riscontrate, impedendo nella gran parte dei casi il loro utilizzo da parte dei soggetti cessionari, acquirenti dei relativi crediti. La misura cautelare disposta dall'Autorità giudiziaria ha carattere impeditivo, ai sensi dell'articolo 321, comma 1, del Codice di procedura penale e richiede esclusivamente – come confermato dalla giurisprudenza di legittimità (sentenza Corte di Cassazione, III Sezione penale, 21 settembre 2022, n. 40867) – «la prova di un legame pertinenziale tra la res ed il reato, ossia un collegamento che comprende non solo le cose sulle quali o a mezzo delle quali il reato è stato commesso o che ne costituiscono il prezzo, il prodotto o il profitto, ma anche quelle legate solo indirettamente alla fattispecie criminosa»; per l'effetto, i crediti divengono inutilizzabili, in costanza di sequestro, da parte del cessionario.

Crediti irregolari
L'Agenzia ha comunicato le ipotesi di reato riscontrate alle competenti autorità giudiziarie (ad esempio, false comunicazioni alla Piattaforma per la cessione dei crediti, indebite compensazioni, violazioni in materia di riciclaggio, ecc.). Le successive indagini sono state delegate alla Guardia di Finanza che, in alcuni contesti, ha avviato anche autonome investigazioni.
Fino ad oggi, l'attività di analisi e controllo ha consentito all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza di individuare un ammontare complessivo di crediti d'imposta irregolari pari a 9 miliardi, di cui circa 3,6 miliardi oggetto di sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria. In tale ricostruzione sono ricompresi crediti irregolari pari a 2,1 miliardi di euro che, a seguito delle disposizioni introdotte dal Decreto-Legge n. 157 del 2021 (controlli preventivi sulle comunicazioni di cessione del credito), l'amministrazione è stata posta nelle condizioni di sospendere preventivamente e scartare. 
Nella tabella seguente sono riportati i crediti irregolari individuati a seguito delle indagini condotte dall'Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.
Crediti irregolari individuati Importi (in miliardi di euro)
Distinzione dei crediti oggetto di indagini svolte o in corso Oggetto di sequestri preventivi riferiti prevalentemente a crediti generati ante D.L. n. 157/2021 3,7
Sospesi e scartati dall'Agenzia sulla piattaforma “cessione crediti” – procedura art. 122-bis D.L. n. 34/2020 2,1
Indagini in corso (stima): crediti individuati come fittizi e oggetto di valutazione da parte dell'amministrazione 3,2
  Totale 9

Statistica crediti irregolari
Tipologia bonus % statistica crediti irregolari
Bonus facciate 58%
Ecobonus ordinario 23%
Sismabonus ordinario 8%
Superbonus 5%
Bonus locazioni 5%
Ristrutturazione 1%
Secondo l'audizione in esame, considerato l'investimento complessivo in superbonus di 70 miliardi di euro circa, i 450 milioni di possibili frodi rappresentano appena lo 0,64%.
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