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29 febbraio 2024
“Vecchi” e “nuovi” lavoratori frontalieri: le precisazioni del MEF ai fini impositivi

Si è svolta presso la Camera dei Deputati un'interrogazione che ha coinvolto il MEF in merito alle modalità applicative del nuovo accordo Italia-Svizzera vertente sull'imposizione dei lavoratori frontalieri di cui alla L. n. 83/2023.

di La Redazione

In risposta ad un’interrogazione parlamentare in Commissione Finanze del 27 febbraio 2024 presso la Camera, il MEF ha fornito dei chiarimenti in merito all’applicazione del regime impositivo dei lavoratori frontalieri sulle imposte sul reddito e sul patrimonio, con specifico riguardo ai “vecchi frontalieri”.
Nello specifico, il MEF ha chiarito la definizione di “lavoratore frontaliere” poiché essa non era contenuta nel precedente Accordo Italia-Svizzera del 1974.
In tal senso era intervenuta infatti l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 38/E del 2017 precisando che 

precisazione

la qualificazione di lavoratore frontaliero svizzero dovesse riconoscersi ai lavoratori residenti in un comune il cui territorio fosse compreso, in tutto o in parte, nella fascia di 20 km dal confine con uno dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, ove essi si recavano per svolgere l'attività di lavoro dipendente. Non era dunque richiesta l'ulteriore condizione che l'attività fosse prestata in un Cantone “frontista” rispetto al comune di residenza.

Il nuovo accordo, invece, contiene la definizione di lavoratore frontaliere che si applica a tutti i frontalieri nuovi e attuali, a partire dalla sua entrata in vigore.

esempio

Ai sensi del nuovo accordo, si definiscono “lavoratori frontalieri” i lavoratori che risiedono entro 20 km dalla frontiera e che rientrano ogni giorno al loro domicilio.

Prima di giungere a tale definizione, i suddetti Cantoni elaboravano ogni anno le proprie liste di comuni sulla base dei dati forniti dai datori di lavoro svizzeri dei frontalieri italiani, liste che venivano fornite all'Italia per consentire il pagamento dei ristorni.
Il MEF afferma di essersi poi rivolto all'IGM (Istituto Geografico Militare) allo scopo di ottenere l'elenco di tutti i comuni italiani compresi in detta fascia di 20 km dal confine svizzero, elenco dal quale sono risultati ben 71 comuni italiani in più rispetto a quelli presenti nelle liste fornite dai Cantoni svizzeri. Tale procedura è stata quindi ultimata il 22 dicembre 2023. In conclusione,

attenzione

la definizione offerta dalla risoluzione dell'Agenzia delle Entrate resta valida per l'individuazione dei “vecchi frontalieri” da parte dello Stato italiano, dovendosi allora qualificare tale colui che esercita un'attività dipendente sul territorio di uno dei Cantoni del Ticino, dei Grigioni e del Vallese, non richiedendosi altresì che l'attività sia prestata in un Cantone “frontista” rispetto al comune di residenza.

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