Alla fine del 2023 la riduzione rispetto al 2019 era pari a:
- 17,4% nel settore civile;
- 25,0% in quello penale
Rispetto al 2022 la diminuzione è maggiore nel settore penale (-16,6%), ma è apprezzabile anche in quello civile (-6,4%).
Nel settore penale il risultato complessivo è in linea con il target PNRR (-25% entro giugno 2026) e beneficia di un aumento dei procedimenti definiti (+3,9% rispetto al 2019). L’aumento delle definizioni ha avuto una accelerazione in Tribunale nell’ultimo anno anche grazie all’impatto positivo di alcune delle misure introdotte dalla riforma Cartabia.
Lo scorso dicembre la Commissione europea ha accolto la proposta di rimodulazione degli obiettivi di abbattimento dell’arretrato civile avanzata dal Ministero.
I nuovi accordi prevedono un obiettivo intermedio di riduzione del 95% dell’arretrato 2019 entro il 31 dicembre 2024 e un obiettivo finale di riduzione, entro il 30 giugno 2026, del 90% dei procedimenti civili pendenti al 31 dicembre 2022.
A fine 2023 si registravano i seguenti risultati:
- Obiettivo intermedio: -85% in Tribunale e -97,1% in Corte di Appello;
- Obiettivo finale: -50,1% in Tribunale e -43,4% in Corte di Appello.
Complessivamente i dati raccolti confermano lo sforzo importante che gli uffici giudiziari stanno compiendo nell’abbattimento delle pendenze e dell’arretrato, frutto anche dei cambiamenti organizzativi attuati con l’arrivo degli addetti all’Ufficio per il processo.