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8 luglio 2024
Il divario culturale e religioso tra i genitori può condurre all’affidamento dei figli ai servizi sociali

Troppo conflittuale la relazione tra i genitori per tentare un affidamento condiviso e troppe le fragilità di ciascuno per optare per un affidamento esclusivo. Nel caso di specie, quindi, il Tribunale di Reggio Emilia dispone l'affidamento dei minori  ai servizi sociali.

di La Redazione

I fatti oggetto di causa riguardano due minori nati dalla relazione more uxorio di una coppia caratterizzata da un forte divario culturale e religioso. Dopo innumerevoli conflitti causati proprio da tali divergenze, i due si separavano ma chiedevano entrambi l'affidamento esclusivo dei figli, così come l'assegnazione della casa familiare e la regolamentazione delle visite con l'altro genitore da parte del servizio sociale.
In tale contesto conflittuale si inseriva poi un episodio che fece decisamente degenerare la situazione e che aveva visto il padre aggredire la madre dinanzi ai figli minori, motivo per il quale la donna si allontanava dalla casa familiare insieme ai piccoli e veniva condotta in una località protetta. Proprio in seguito a tale episodio, la donna chiedeva e otteneva un ordine di protezioneinaudita altera parte poi confermato con decreto, per cui veniva ordinato al padre di cessare immediatamente le condotte pregiudizievoli e di allontanarsi dalla casa familiare.
Tocca ora al Tribunale di Reggio Emilia stabilire le modalità di affidamento e mantenimento dei minori, tenendo conto che dalle indagini espletate dagli operatori erano emersi dei chiari indicatori di rischio per questi ultimi e, in particolare, il loro coinvolgimento nelle dinamiche conflittuali dei genitori e la loro eccessiva attivazione in vista di una risoluzione pacifica delle liti.
D'altra parte, nonostante gli aspetti culturali e religiosi dovuti alle diverse culture di appartenenza dei genitori fossero sostanzialmente alla base di tutti i conflitti tra i due, si notava una certa apertura da parte di entrambi che denotava lo spirito collaborativo di entrambi in vista del mantenimento del legame coi figli, come il fatto che la madre aveva accettato che essi potessero mangiare anche alimenti vietati dalla religione musulmana e il fatto che il padre avesse accettato di fare un percorso di valutazione presso il SERT.

Con la sentenza del 18 gennaio 2024, il Tribunale di Reggio Emilia ritiene opportuno tutelare i minori attraverso l'affidamento al servizio sociale, nonostante la conflittualità tra i genitori pareva essere in parte rientrata, se non si conta l'episodio violento descritto sopra.
A fronte della conflittualità risulta infatti impraticabile sia un affidamento condiviso, che richiede scelte condivise e obiettivi educativi, sia un affidamento esclusivo, viste le diverse fragilità che caratterizzano entrambe le figure genitoriali. La madre infatti era risultata molto rigida e severa, soprattutto a detta dei figli, mentre il padre, al contrario, troppo permissivo e incapace di delineare un progetto di vita solido. Inoltre, dato assai significativo, nessuno dei due era stato in grado di preservare i figli dai loro conflitti, andandoli invece a coinvolgere.
Ecco perché il Tribunale ritiene più opportuno affidare i minori ai servizi sociali, mantenendone l'attuale collocamento presso la madre, assegnandole la casa familiare e confermando l'incarico al servizio sociale quanto alla regolamentazione degli incontri con il padre.

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