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8 ottobre 2024
Amministratore di sostegno tra gli ausiliari del giudice e compenso in base al patrimonio: ecco la proposta di legge presentata da AIGA

Il ruolo dell'amministratore di sostegno non può essere ricoperto da chiunque, e nella realtà fattuale i professionisti incaricati affrontano problematiche che vanno ben oltre le loro competenze, a fronte di un'indennità che si rivela del tutto inadeguata. La proposta di legge ha quindi l'obiettivo di adeguare la normativa alla realtà fattuale, garantendo ai professionisti una tutela adeguata.

di La Redazione

L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha trasmesso una proposta di legge ai Capigruppo della Commissione Giustizia della Camera che ha lo scopo di ridisegnare la figura dell'amministratore di sostegno, dandogli un inquadramento giuridico ben preciso ed un compenso adeguato alle funzioni svolte.

Come si legge nella Relazione illustrativa, per evitare una progressiva carenza di professionisti disposti a ricoprire un ruolo come quello dell'amministratore di sostegno che, a legislazione vigente, svolge compiti di fondamentale importanza per i beneficiari ma con una indennità assolutamente inadeguata in relazione al tempo e alle risorse impiegate, è giunto il momento che il Legislatore rimetta mano alla normativa in materia.

esempio

L'obiettivo della proposta di legge è dunque chiaro: adeguare la normativa alla realtà fattuale, assicurando ai professionisti una tutela adeguata mediante il giusto contemperamento dei rispettivi interessi ed esigenze: da un lato, il sostegno ai soggetti più deboli e, dall'altro, una tutela adeguata per i professionisti, nell'ottica di non pregiudicare la loro dignità professionale.

L'idea è quella di inserire il professionista nominato amministratore di sostegno tra gli “ausiliari del giudice”, considerato che egli svolge non solo atti giuridici in senso stretto, ma anche attività ancellari e complementari rispetto a quelle dei giudici tutelari.
Così facendo, si giungerebbe ad una più corretta qualificazione giuridica che permetterebbe di

esempio

  • Individuare in modo corretto e puntuale le attività di competenza dell'amministratore di sostegno;
  • Riconoscere la natura professionale (e non volontaristica) dell'attività svolta dal professionista, liquidando di conseguenza un compenso adeguatoe dignitoso sulla base degli artt. 52 e 53 disp. att. c.p.c. e degli artt. da 49 a 56 DPR n. 115/2002;
  • Applicare la normativa riguardante il gratuito patrocinio, in presenza dei requisiti;
  • Superare definitivamente la questione relativa al regime fiscale applicabile all'indennità riconosciuta al professionista incaricato.

La proposta di legge si compone di 7 articoli intesi ad inserire i professionisti (iscritti nei relativi albi) nominati amministratori di sostegno all'interno della categoria degli ausiliari del giudice. In tal senso, si propongono delle modifiche all'art. 68 c.p.c., al DPR n. 115/2002, all'art. 411 c.c. e al DM 30 maggio 2002 (GU n. 182/2002). A proposito di quest'ultima modifica, si propone l'inserimento dell'art. 28-bis, il quale sancisce che ai fini della determinazione del compenso si utilizzerà il criterio di cui all'art. 379 c.c., ossia l'entità del patrimonio e la difficoltà della gestione, applicando le tariffe di cui alla seguente tabella:

Percentuale indennità
da 0 a 5.000,00 a libera discrezione del giudice tutelare 
da 5.001,00 a 30.000,00 dal 5 al 5,5%
da 30.001,00 a 50.000,00 dal 4,5 al 5%
da 50.001,00 a 100.000,00 dal 4 al 5%
da 100.001,00 a 300.000,00 dal 3 al 4%
da 300.001,00 a 1.000.000,00 dal 1,5 al 2,5%
oltre 1.000.000,00 dal 1 al 1,5%

In chiusura, la proposta di legge fa salva la possibilità per i singoli uffici giudiziari di autoregolamentarsi in un'ottica più favorevole attraverso la sottoscrizione e l'attuazione di protocolli interni, sempre rispettando la legge.

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