
Per il rimborso esentasse delle spese per le utenze domestiche, la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà rilasciata dal lavoratore non richiede l'autenticazione della sottoscrizione, ma solo la sottoscrizione in originale allegando il documento di identità: lo chiarisce l'Agenzia delle Entrate con l'interpello n. 17.
L'istante è una società che pone un quesito all'Agenzia delle Entrate sulle formalità di rilascio della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà finalizzata al rimborso delle spese sostenute per le utenze domestiche dai propri dipendenti. In tal senso, la società rappresenta di aver siglato un accordo aziendale per disciplinare il premio di risultato aziendale in beni e servizi di welfare mediante l'utilizzo di un applicativo informatico.
Come prevede la Legge di bilancio 2024, per tale anno di imposta non concorrono a formare il reddito entro il limite di 1.000 euro il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori, oltre alle somme erogate/rimborsate dal datore per il pagamento delle utenze domestiche, per l'affitto della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativi alla prima casa. Tale limite raggiunge i 2.000 euro in presenza di figli.
Ciò detto, il dubbio interpretativo della società riguarda le formalità del rilascio da parte del lavoratore della dichiarazione sostitutiva di atto notorio da conservare per eventuali controlli da parte degli organi a ciò deputati e, nello specifico, se occorra o meno l'autenticazione della sottoscrizione.
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