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14 febbraio 2025
L’estensione della responsabilità fiscale dei soci di una società di capitali estinta

Con ordinanza n. 23341 del 29 agosto 2024, la Cassazione ha confermato l'orientamento secondo cui i soci possono essere chiamati a rispondere dei debiti fiscali della società, comprese le sanzioni tributarie, nei limiti delle somme riscosse in sede di liquidazione.

di La Redazione

Il contesto normativo e il caso concreto

La vicenda trae origine dal contenzioso tra l'Agenzia delle Entrate e i soci della società "Beta", cancellata dal Registro delle Imprese nel 2007. L'Amministrazione finanziaria aveva notificato avvisi di accertamento nei confronti della società e successivamente dei soci, al fine di recuperare imposte e sanzioni tributarie per maggiori ricavi accertati relativi all'anno 2005.

La Commissione Tributaria Regionale del Veneto aveva ritenuto legittimi gli avvisi di accertamento emessi nei confronti dei soci, ma aveva annullato la parte relativa alle sanzioni, ritenendo che il principio di personalità della responsabilità amministrativa impedisse la trasmissione delle sanzioni tributarie ai soci.

L'Agenzia delle Entrate ha impugnato la decisione della CTR in Cassazione, contestando l'esclusione della responsabilità dei soci per il pagamento delle sanzioni tributarie.

La decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate, chiarendo che:

giurisprudenza

  • L'estinzione di una società di capitali determina un fenomeno successorio sui generis, per cui i soci subentrano nei debiti della società nei limiti di quanto ricevuto in sede di liquidazione.
  • I soci possono essere chiamati a rispondere anche delle sanzioni tributarie irrogate alla società estinta, poiché l'obbligazione relativa non si estingue automaticamente con la cancellazione dal Registro delle Imprese.
  • L'art. 7 del D.L. n. 269/2003, che stabilisce che le sanzioni tributarie sono esclusivamente a carico della persona giuridica, non esclude la responsabilità dei soci di una società estinta, in quanto il principio personalistico delle sanzioni tributarie non può prevalere sulla logica di continuità dei debiti della società.

Conclusioni operative

La decisione in commento ribadisce l'importanza di una gestione attenta delle fasi di scioglimento e liquidazione delle società di capitali, evitando che possano ricadere sui soci obbligazioni tributarie non adeguatamente considerate. Il principio personalistico delle sanzioni tributarie non esclude la responsabilità dei soci nei limiti delle somme ricevute in liquidazione, contribuendo a garantire l'effettivo soddisfacimento delle obbligazioni fiscali. Una pronuncia che fornisce certezze agli operatori del settore, ma al tempo stesso impone una maggiore consapevolezza nella gestione delle chiusure societarie.

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