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25 marzo 2025
Prorogata la delega in materia di competitività dei capitali
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n. 28/2025 recante disposizioni di aggiornamento della delega al Governo prevista nella Legge Capitali.
di La Redazione
Nella G.U. n. 66/2025 è stata pubblicata la
Legge n. 28/2025
, che apporta modifiche significative alla Legge n. 21/2024 , meglio conosciuta come la Legge Capitali. Questo intervento legislativo si colloca nel contesto della riforma organica del TUF e di altre disposizioni del Codice civile, con l'obiettivo di razionalizzare la normativa vigente e di apportare correzioni significative per ottimizzare il sistema regolatorio italiano in materia di emittenti e mercati finanziari.
Una delle principali modifiche riguarda l'art. 19 della Legge Capitali, che proroga di ulteriori 24 mesi il termine per l'adozione da parte del Governo dei decreti legislativi relativi alla riforma organica del TUF. I decreti devono anche trattare le disposizioni applicabili agli emittenti nel contesto societario, in conformità con le normative del Codice civile. Un ulteriore periodo di 24 mesi è stato previsto per l'adozione di eventuali decreti correttivi e integrativi.
La Legge introduce anche modifiche rilevanti ai criteri di delega. Tra le novità di maggiore interesse, si segnalano:
- la previsione di una delega per la riforma del Codice di procedura civile in materia di arbitrato societario, con l'intento di semplificare e rendere più efficiente la risoluzione delle controversie;
- l'inclusione della disciplina relativa alla partecipazione assembleare tra le materie oggetto di delega;
- l'ampliamento dei criteri di delega per la regolamentazione del regime di responsabilità delle autorità previste dalla
Legge n. 262/2005 (Banca d'Italia,Consob , ISVAP, COVIP); - l'introduzione delle misure per il coordinamento tra il TUF, il TUB, il Codice delle assicurazioni private e le disposizioni relative alle forme pensionistiche complementari.
Infine, viene introdotto l'art. 19-bis. Tra i principi direttivi di questo intervento, si prevede:
- la chiara distinzione tra le diverse tipologie di condotte illecite, coordinando i trattamenti sanzionatori in base alla gravità dell'illecito e alla sua continuità, differenziando le sanzioni amministrative da quelle penali;
- l'individuazione dei casi di applicazione del principio del ne bis in idem;
- la semplificazione e razionalizzazione delle procedure sanzionatorie, con l'introduzione di strumenti per la definizione alternativa dei procedimenti amministrativi;
- la previsione della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo per le domande relative all'emanazione di sanzioni previste dal TUF;
- la revisione dei poteri delle autorità di vigilanza;
- l'introduzione di sanzioni alternative a quelle pecuniarie, comprese sanzioni di natura ripristinatoria, e una revisione degli istituti della confisca e del sequestro del profitto illecito;
- la revisione della disciplina relativa agli acquisti irregolari di azioni proprie da parte delle società, come previsto dall'art. 172 del TUF.
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