Mi è capitato recentemente di trovare una formula utilizzata in un non recente modello di procura alle liti che così si esprimeva: «Avvocato … rappresentatemi e difendetemi nel presente procedimento;...

La questione affrontata dalla Suprema Corte con l'ordinanza n. 4985 è stata quella di sapere se una procura che...

La questione affrontata dalla Suprema Corte con l'ordinanza n. 5050 (e che ha avuto un esito differente rispetto al caso che abbiamo appena esaminato) è stata quella di sapere se la procura conferita all'avvocato Caio per chiedere una sospensiva della sentenza di appello legittimi l'avvocato Caio a proporre anche ricorso per cassazione.

Per la Suprema Corte con riferimento alla procura esaminata «è del tutto predicabile che all'avvocato fosse stata conferita la procura solo per richiedere la sospensione d'efficacia della sentenza ai sensi dell'art. 373 cod. proc. civ. e con la stessa abbia impropriamente intrapreso anche il ricorso per cassazione».

Ed infatti, «… la procura (1) venne rilasciata per una tipica attività interinale di merito, (2) reca l'indicazione, incompatibile con il giudizio di cassazione, della possibilità di ricorrere alla mediazione ed è (3) priva di data. L'unico elemento di tipizzazione, costituito dalla indicazione della sentenza, per la equivocità del suo significato (la predetta indicazione è certamente necessaria al fine di richiedere la sospensione dell'esecutività), non elide l'assoluta evidenza della non riferibilità al giudizio di cassazione».

Ne deriva che quella procura, in conformità alla giurisprudenza delle Sezioni Unite «è nulla ove emerga assoluta evidenza della non riferibilità di essa al giudizio di cassazione. Evidenza che può trarsi dalla circostanza, non contrastata da elemento contrario alcuno, dell'essere esclusivamente ed espressamente diretta ad assegnare all'avvocato il potere di richiedere l'emissione d'un atto processuale interinale di merito».