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4 luglio 2024
Penale e processo
Azionare il credito in giudizio non costituisce condotta estorsiva. O quasi!
La Cassazione, con sentenza n. 25432/2024, esclude che possa ritenersi integrata la condotta estorsiva quando l'azione giudiziaria finalizzata ad ottenere il profitto, lungi dall'essere soltanto minacciata, sia concretamente promossa: l'intervento del giudice investito della verifica della legittimità della pretesa, infatti, impedisce che si possa ipotizzare la costrizione illecita. Sussiste, tuttavia, un'eccezione: qualora l'azione giudiziaria costituisca il mezzo per ottenere un profitto ingiusto “fuori dal processo”, ovvero a titolo "transattivo”.
di Avv. Francesco Paolo Garzone
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