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19 aprile 2023 N. 69 - Lavoro e previdenza sociale
Il demansionamento
Il demansionamento trova la propria disciplina nell'art. 2103 c.c. – da ultimo modificato dall'art. 3, comma 1, D.Lgs. n. 81/2015 – nel quale vengono delineati i confini di legittimità dell'esercizio dello ius variandi da parte del datore di lavoro.
In particolare, tale provvedimento datoriale è generalmente vietato dalla disciplina codicistica (con previsione di una serie di strumenti di tutela in favore del lavoratore illegittimamente demansionato), salvo, a determinate condizioni, talune ipotesi di legittimo mutamento in peius delle mansioni, per atto unilaterale del datore o per accordo tra le parti.
Ulteriori eccezioni al divieto di adibizione a mansioni inferiori sono altresì previste dalla L. n. 68/1999 e dal D.Lgs. n. 151/2001 intervenuti in soccorso di lavoratori in condizioni psicofisiche meritevoli di particolare tutela.
di Avv. Federico Manfredi
Premessa
Per demansionamento si intente la variazione in peius in corso di rapporto di lavoro delle mansioni attribuite al lavoratore in sede di assunzione, che può concretizzarsi nell'assegnazione al lavoratore di mansioni inferiori rispetto a quelle contrattualmente pattuite e/o nella sottrazione o...
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