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1 marzo 2023 Previdenza forense
Negato l’esonero dal contributo integrativo minimo 2023

Pertanto, ad oggi, esso andrà pagato entro il 30 settembre 2023 nella misura rivalutata di 770 euro. Cassa Forense manifesta il suo profondo dissenso.

di La Redazione

Cassa Forense ha reso noto che i Ministeri Vigilanti hanno negato l'approvazione della delibera adottata dal Comitato dei Delegati il 16 settembre dello scorso anno sull'estensione a tutto il 2023 dell'esonero dal pagamento del contributo integrativo minimo.
Esso era già stato sospeso nel periodo 2018/2022 e, a detta dell'Ente, la negazione giunge come «assolutamente inaspettato», visto che la delibera del Comitato era finalizzata all'entrata in vigore della riforma della Previdenza forense, prevista per il 2024.

attenzione

Per questa ragione, Cassa Forense dovrà porre in riscossione con la rata del 30 settembre 2023 anche tale contributo, in misura pari a 770 euro.

Cassa Forense evidenzia che il diniego ministeriale lede la sua autonomia e che non condivide le motivazioni che ne stanno a fondamento, pertanto comunica che si riserva di impugnarlo.

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