L'Organismo Congressuale Forense si rivolge direttamente al Ministro della Giustizia Nordio chiedendo di intervenire per adeguare le soglie di reddito per accedere al gratuito patrocinio al costo della vita e di emanare i decreti per la copertura dei procedimenti obbligatori di mediazione e negoziazione assistita.
Con due delibere approvate il 25 marzo 2023, l'Organismo Congressuale Forense chiama in causa direttamente il Ministro della Giustizia Nordio per chiedere di adeguare gli importi all'inflazione dell'ultimo biennio e di emanare i decreti per la copertura dei procedimenti obbligatori di mediazione e negoziazione assistita.
Per quanto riguarda le soglie di reddito per accedere al gratuito patrocinio, la richiesta dell'OCF muove dalla recente risposta data dal Viceministro Sisto durante il question time in Commissione Giustizia, dove ha dichiarato che l'ultimo adeguamento risale effettivamente al 23 luglio 2020 e si riferisce alla variazione dell'indice ISTAT nel periodo compreso tra il 1° luglio 2016 e il 30 giugno 2018 (per ulteriori dettagli si rinvia alla news correlata).
Per l'OCF invece si deve prendere a riferimento l'ultimo biennio che ha registrato «una variazione in aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati pari ad oltre il 9,2%». Pertanto, prosegue la nota, «l'aumento è necessario anche per permettere l'accesso alla platea degli esclusi, che è stato calcolato essere circa un milione di persone, che dunque si trovano in condizioni economiche tali da non potersi permettere l'accesso alla giustizia».
Per tutte queste ragioni l'OCF chiede al Ministro Nordio di «porre in essere ogni necessaria iniziativa, affinché l'emanando decreto ministeriale che modifica il tetto reddituale per l'ammissione venga adeguato effettivamente all'indice dei prezzi al consumo, prendendo quale periodo di riferimento il biennio 2020–2022».
Con l’ulteriore delibera, l’Organismo Congressuale Forense chiede al Ministro Nordio «di porre in essere ogni necessaria iniziativa, affinché i decreti ministeriali previsti dagli artt. 15 octies d.lgs. 28/2010 e 11 octies d.l. 132/2014, introdotti dal d.lgs. 149/2022, vengano emessi contestualmente alla entrata in vigore della estensione della obbligatorietà della mediazione e della negoziazione assistita, e comunque nel rispetto dei termini prescritti dal legislatore».
Nelle sue premesse, l’OCF sostiene che gli artt. 7, 8, 9, 10 e 41 del D.Lgs. n. 149/2022 hanno dato nuovo impulso a tali istituti, prevedendo che «in numerosi casi la introduzione di un procedimento di mediazione o di negoziazione assistita è condizione di procedibilità per la persona che intenda tutelare i propri diritti».
Richiama inoltre la Corte costituzionale n. 10/2022 ha ritenuto «lesivo del diritto di difesa prevedere come obbligatorio un procedimento che può condizionare l'esercizio dell'azione e non assicurare, al contempo, la possibilità per i non abbienti di avvalersi del patrocinio a spese dello Stato».
Ciò detto, conclude l’OCF, l'emanazione dei decreti «non può essere ulteriormente ritardata rispetto al termine dei sei mesi previsto nelle norme».