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29 dicembre 2023
Circolazione stradale
La regola della durata massima di parcheggio nelle aree autostradali danesi non limita la libera prestazione dei servizi di trasporto

La CGUE respinge il ricorso per inadempimento proposto dalla Commissione UE contro la Danimarca che aveva fissato a 25 ore la durata massima di parcheggio nelle aree di sosta pubbliche lungo la rete autostradale.

di La Redazione

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La Commissione europea avviava un procedimento di infrazione contro la Danimarca per aver stabilito nel 2018 la regola che limita a 25 ore la durata massima di parcheggio nelle aree di sosta pubbliche lungo la rete autostradale danese. Secondo la Commissione, tale regola costituiva una restrizione alla libera prestazionedei servizi di trasporto in quanto non incide allo stesso modo sugli autotrasportatori danesi e su quelli non residenti.

La Danimarca rispondeva sostenendo che la regola delle 25 ore è conforme al diritto UE in quanto si applica sia ai trasportatori danesi sia ai trasportatori non residenti.

La Commissione propone ricorso per inadempimento sostenendo che la regola delle 25 ore «può avere un effetto concreto sull'esercizio, da parte dei trasportatori non residenti, dei diritti di trasporto, in particolare, di cabotaggio, ad essi conferiti, in quanto impedisce ai conducenti di utilizzare le aree autostradali ai fini dei periodi di riposo obbligatorio eccedenti una tale durata».

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La CGUE rigetta il ricorso con sentenza nella causa C-167/22 del 21 dicembre 2023.
Secondo la Corte, «la Commissione non ha prodotto alcun dato oggettivo che consenta di stabilire che, rispetto al volume del traffico pertinente, le capacità di parcheggio alternative fornite dal settore privato siano insufficienti ad accogliere i veicoli la cui massa massima autorizzata supera le 3,5 tonnellate ai fini dei periodi di riposo eccedenti le 25 ore». Senza tali dati oggettivi, la Corte non può stabilire, se non basandosi su presunzioni, che la regola delle 25 ore sia effettivamente tale da ostacolare le attività di trasporto di cabotaggio esercitate da prestatori stabiliti negli altri Stati membri.

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