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22 luglio 2022
Licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese: per la Consulta è necessaria una riforma urgente del Jobs Act

La Corte costituzionale rivolge un monito al Legislatore affinchè intervenga sulla disciplina prevista dal Jobs Act per garantire tutele adeguate in caso di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese.

La Redazione

«È indifferibile la riforma della disciplina dei licenziamenti, materia di importanza essenziale per la sua connessione con i diritti della persona del lavoratore e per le sue ripercussioni sul sistema economico complessivo».
È questo il monito che la Corte costituzionale rivolge al Legislatore con la sentenza n. 183 del 22 luglio 2022, nonostante dichiari inammissibili le censure del Tribunale di Roma sull'indennità prevista dal cd. Jobs Act per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese.

La Corte ha rilevato che «un'indennità costretta entro l'esiguo divario tra un minimo di tre e un massimo di sei mensilità vanifica l'esigenza di adeguarne l'importo alla specificità di ogni singola vicenda» e non rappresenta un rimedio congruo e coerente con i requisiti di adeguatezza e dissuasività.
Il limitato scarto tra il minimo e il massimo determinati dalla legge, prosegue la Consulta, «conferisce un rilievo preponderante, se non esclusivo, al numero dei dipendenti». Tale criterio «non è indicativo della effettiva forza economica del datore di lavoro e non offre neppure elementi significativi per determinare l'ammontare dell'indennità secondo le peculiarità di ogni singola vicenda».

Spetta dunque al Legislatore valutare quali sono le soluzioni più appropriate per garantire tutele adeguate. Lo stesso Tribunale di Roma ne ha suggerite alcune, tra cui la ridefinizione di un criterio distintivo, incentrato sul numero degli occupati, l'eliminazione del regime speciale e la ridefinizione delle soglie.

«Il protrarsi dell'inerzia legislativa non sarebbe tollerabile» scrive la Corte. Pertanto, qualora la questione fosse riproposta, essa stessa provvederà direttamente a intervenire sulla disciplina censurata.

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