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29 dicembre 2022
Dal Governo: gestione dei flussi migratori e tutela degli impianti di interesse strategico nazionale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge volto alla gestione dei flussi migratori che punta a contemperare l'esigenza di assicurare l'incolumità delle persone recuperate in mare con quella di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica. Approvato anche un decreto legge finalizzato alla salvaguardia di determinati contesti industriali che si trovano in situazione di carenza di liquidità.

La Redazione

Dal Consiglio dei Ministri n. 14 del 28 dicembre 2022 sono emerse numerose novità, tra le quali l'approvazione di un decreto legge che introduce disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori ed uno contenente misure urgenti per gli impianti di interesse strategico nazionale.
Con riferimento all'aggravarsi della situazione pandemica in Cina, poi, il Ministro della Salute ha comunicato di aver predisposto un'ordinanza che prevede l'obbligo di sottoporsi a tampone antigenico per tutti i passeggeri in arrivo o in transito dalla Repubblica Popolare Cinese.

Flussi migratori

Il nuovo decreto legge sulla gestione dei flussi migratori mira a contemperare la necessità di garantire l'incolumità delle persone recuperate in mare con quella di tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica, illustrando le condizioni in presenza delle quali le attività di recupero delle persone in mare espletate dalle navi possono ritenersi conformi alle convenzioni internazionali e alle norme nazionali in tema di diritto del mare.
Disciplinati in termini più approfonditi sono poi gli effetti della violazione del limite o del divieto di transito e sosta nel mare territoriale, restando salvo il principio di salvaguardia dell'incolumità delle persone presenti a bordo senza far venir meno l'esercizio del potere sanzionatorio rispetto alla commissione di illeciti.
In tema di sanzioni, la scelta del Governo è orientata verso quelle di natura amministrativa, e non penale, prevedendo, oltre alla sanzione pecuniaria, quella del fermo amministrativo della nave e della sua confisca (preceduta dal sequestro cautelare) in caso di reiterazione della condotta vietata. Sanzioni analoghe sono previste per il comandante e l'armatore della nave qualora non forniscano le informazioni richieste per la ricerca e il soccorso in mare ovvero se non si uniformano alle indicazioni impartite dall'autorità nazionale.

Impianti strategici

Il provvedimento che introduce misure urgenti per gli impianti di interesse strategico nazionale è volto a tutelare contesti industriali specifici che si trovano in situazione di carenza di liquidità.
In tal senso, vengono forniti allo Stato strumenti rapidi di intervento quando non si ritenga adeguata la gestione delle imprese di interesse strategico nazionale, come l'ammissione immediata all'amministrazione straordinaria, che può avvenire (per le società partecipate dallo Stato non quotate in borsa) su richiesta del socio pubblico detentore di una minoranza qualificata di quote azionarie quando gli amministratori siano rimasti inerti nonostante la presenza dei presupposti per accedere alla procedura.
Altre disposizioni di natura penale sono volte invece a bilanciare in termini ragionevoli l'interesse all'approvvigionamento di beni e servizi essenziali per il sistema economico nazionale e la coesione sociale.
Nel caso in cui sussistano i presupposti per applicare una sanzione interdittiva tale da interrompere l'attività dell'ente, per esempio, il giudice potrà disporre la prosecuzione dell'attività mediante un commissario, al posto di applicare la sanzione. Inoltre, non possono applicarsi sanzioni interdittive se l'ente abbia adottato modelli organizzativi coerenti con quelli previsti nei provvedimenti relativi alla procedura di riconoscimento dell'interesse strategico nazionale finalizzati alla realizzazione del bilanciamento tra esigenze di continuità dell'attività produttiva e di salvaguardia degli altri beni giuridici protetti dall'ordinamento.
Infine, il decreto prevede che il giudice debba consentire l'uso dei beni sequestrati attraverso una serie di prescrizioni dettate a tal fine, sempre nell'ottica del bilanciamento dei suddetti interessi, tenendo conto che non possono essere puniti i soggetti che agiscono per eseguire provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell'attività produttiva di uno stabilimento dichiarato di interesse strategico nazionale.

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