L'Assemblea del CNEL ha approvato a maggioranza il documento finale sul lavoro povero e il salario minimo che punta a valorizzare il ruolo della contrattazione collettiva. Il documento è ora nelle mani della Presidente del Consiglio.
Il 12 ottobre 2023 è stato approvato e consegnato alla Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, il documento del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) contenente gli esiti dell'istruttoria sul lavoro povero e il salario minimo.
In sostanza, il documento si compone di una prima parte dedicata all'inquadramento e all'analisi del problema e di una seconda parte contenete le osservazioni conclusive e le proposte.
L'approvazione del CNEL si traduce nella volontà di valorizzare ancora una volta il ruolo della contrattazione collettiva, considerata come la sede più idonea per la fissazione dei trattamenti retributivi adeguati, i quali non devono limitarsi a stabilire una tariffa minima ma concorrere altresì alla determinazione del salario giusto, scongiurando il rischio di un livellamento delle retribuzioni verso il basso.
Come ha affermato la Presidente del Consiglio:
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«un salario minimo orario stabilito per legge non è lo strumento adatto a contrastare il lavoro povero e le basse retribuzioni. Come sottolineato dal CNEL, occorre piuttosto programmare e realizzare, nell'ambito di un piano di azione pluriennale, una serie di misure e interventi organici». |
Verso questa direzione, prosegue la Presidente, sarà diretta l'azione del Governo.