Queste le tematiche anticipate dal Presidente del Governo, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa che si è tenuta al termine del Consiglio dei Ministri n. 54.
Nel corso della riunione n. 54 del 16 ottobre 2023, il Consiglio dei Ministri ha varato la Manovra di bilancio per il 2024 per poco meno di 24 miliardi.
Tra le priorità, si segnalano:
- Difesa del potere d'acquisto delle famiglie
Al fine di garantire più soldi in busta paga per i cittadini con reddito medio-bassi, viene confermato per l'intero 2024 il taglio del cuneo contributivo.
Viene inoltre anticipata la riforma dell'IRPEF a partire dagli scaglioni più bassi. Si estende il primo scaglione (tassazione al 23%) a tutto il secondo scaglione, il quale viene di fatto eliminato. Quindi si paga il 23% fino a 28mila euro di reddito. La misura si applica anche ai pensionati.
Per il momento, tale beneficio viene sterilizzato per i redditi che rientrano nella quarta aliquota al di sopra dei 50mila euro.
- Riforma delle pensioni
Viene eliminato il vincolo che prevede che chi è nel contributivo possa andare in pensione una volta raggiunta l'età prevista solo se ha raggiunto un importo pensionistico pari a 1,5 volte la pensione sociale.
Ape Sociale e Pensione Donna vengono sostituiti da un unico fondo per la flessibilità in uscita che consente di andare in pensione a 63 anni con 36 anni di contributi per i caregiver, per i disoccupati, per i lavori gravosi e per i
- Aumenti contrattuali del pubblico impiego
Difesa e sicurezza e sanità sono i due comparti a cui il Governo ha deciso di dare maggiore priorità. Tale obiettivo verrà raggiunto attraverso due misure: rinnovo del contratto del comparto sanitario e detassazione sia degli straordinari che dei premi di risultato legati a obiettivi di abbattimento delle liste d'attesa.
- Incentivo alla natalità
Vengono confermati l'assegno unico e l'introduzione di un'ulteriore mensilità di congedo parentale retribuito all'80% (utilizzabile dalla madre o dal padre entro i sei anni di vita).
La novità prevista dal Governo è quella di aggiungere un ulteriore mese utilizzabile fino a sei anni di vita del bambino, utilizzabile dalla madre o dal padre, retribuito al 60% (rimangono gli otto mesi retribuiti al 30% che sono già in vigore per legge).
È previsto inoltre un aumento del fondo per gli asili nido, fissando come obiettivo quello di renderlo gratis per il secondo figlio.
Una delle misure più significative della Manovra è rappresentata dal tema della decontribuzione delle madri. Si prevede che per le madri con due o più figli i contributi a carico del lavoratore verranno pagati dallo Stato (e non più da loro). l limite è per le madri con due figli fino a quando il secondo figlio, cioè il più piccolo, ha 10 anni; per le madri con tre o più figli, fino a quando il figlio più piccolo ha 18 anni.
- Introduzione del principio “più assumi meno paghi”
È prevista per le imprese una super deduzione del costo del lavoro per chi assume a tempo indeterminato, pari al 120% per tutte le assunzioni a tempo indeterminato; arriva fino al 130% per chi assume mamme, under 30, percettori di reddito di cittadinanza e persone con invalidità.
- Lavoratori autonomi
Viene confermata la flat tax al 15%, prorogata per altri tre anni l'indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (una sorta di cassa integrazione anche per i lavoratori autonomi) e ampliato il reddito previsto per poter usufruire di questo ammortizzare sociale.
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Insieme alla Manovra è stata approvata la possibilità per i lavoratori autonomi di non pagare l'anticipo dell'IRPEF tutto insieme a novembre, ma di poterlo rateizzare in cinque rate da gennaio a giugno. |
- Fiscalità internazionale
Il Governo ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale in materi di fiscalità internazionale.
Alcune delle norme introdotte dal testo riguardano la revisione della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società quale criterio di collegamento all'imposizione.
In particolare, per le persone fisiche si sostituisce il criterio civilistico del domicilio con un criterio di natura sostanziale, in cui il domicilio è il luogo in cui si sviluppano in via principale le relazioni personali e familiari del contribuente e si aggiunge quello della presenza fisica nel territorio dello Stato. Resta fermo il criterio civilistico della residenza.
In merito alla residenza delle personegiuridiche, si eliminano i riferimenti al criterio dell'”oggetto principale”, che ha dato luogo a controversie e rischi di doppia imposizione, e al criterio della sede dell'amministrazione. La residenza di società ed enti viene quindi ricondotta a tre criteri alternativi tra loro e quindi in grado di fondare, anche singolarmente, il collegamento personale all'imposizione delle persone giuridiche:
- il criterio della “sede legale”
- il criterio della “sede di direzione effettiva” e quello della “gestione ordinaria in via principale”.