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28 maggio 2024
I primi effetti positivi della riforma Cartabia sulla mediazione
Sebbene possa apparire prematuro, sembrerebbero esserci buone notizie dal fronte della mediazione civile e commerciale: per il Ministero della Giustizia la riforma Cartabia sta dando i propri frutti e, non soltanto è in crescita la percentuale di partecipazione della parte chiamata, ma nel 50,1% dei casi, se le parti accettano di sedersi al tavolo di mediazione anche dopo il primo incontro, si raggiunge un accordo amichevole dopo una media di 179 giorni (in calo rispetto all'anno precedente).
di La Redazione
Il 2023 è stato per la mediazione civile e commerciale un anno importante poiché nella seconda metà dell'anno è entrata in vigore la riforma Cartabia che ha inteso rendere più efficiente ed efficace il ricorso alla mediazione.

Ecco allora che i dati statistici relativi all'andamento della mediazione civile e commerciale nell'anno 2023 pubblicati dal Ministero della Giustizia sono, per questa ragione, ancora più interessanti sebbene per valutare l'incidenza della riforma occorrerà attendere, come giustamente avverte lo stesso Ministero, essendo prematuro attribuire effetti alla riforma per i dati da luglio a dicembre 2023.

Innanzitutto, possiamo notare l'effetto della riforma Cartabia sulle iscrizioni dei procedimenti di mediazione in almeno due settori. Il primo è quello delle nuove materie rispetto alle quali il tentativo è diventato obbligatorio ex lege (art. 5 comma 1 D.Lgs. n. 28 del 2010).

Il secondo è quello della mediazione demandata dal giudice che la riforma Cartabia ha voluto potenziare con l'art. 5-quater D.Lgs. n. 28 del 2010 sia estendendo gli indici da valutare da parte del giudice per inviare le parti in mediazione sia prevedendo (per la prima volta) la rilevazione statistiche dei provvedimenti di invio in mediazione (e non soltanto, dunque, le definizioni di quei procedimenti).

Ebbene, nella seconda parte del 2023 le mediazioni demandate sono state 11.170 rappresentando il 13% del totale. Di queste circa il 56% riguardano i contratti bancari e le locazioni.

Un altro aspetto centrale della riforma Cartabia è stata la nuova disciplina del primo incontro di mediazione dove, rispetto al passato, già si entra nel vivo del confronto sulle questioni controverse: nel 52% dei casi (che comprendono però anche procedimenti già pendenti al momento di entrata in vigore delle nuove norme) le parti decidono di proseguire oltre il primo incontro di mediazione.

E ciò avviene in particolare per le mediazioni non obbligatorie, condominio, locazioni e diritti reali.

Peraltro, un dato importante è stata l'introduzione di una disciplina di favore per la mediazione telematica (l'art. 8-bis D.Lgs. n. 28 del 2010) tanto da rappresentare la scelta nel 34% dei procedimenti pur restando quella in presenza la modalità più utilizzata.

Ancora nessuna variazione significativa è stata registrata rispetto ai dati del periodo 2011-2023 per effetto delle nuove sul patrocinio a spese dello stato.

Significativo, infine, il dato dell'assistenza degli avvocati nell'ambito delle mediazioni volontarie: l'89% delle parti istanti (in aumento rispetto al 2022) e il 76% delle parti chiamate (in calo rispetto al 2022) si avvale dell'assistenza tecnica di un avvocato.
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