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31 maggio 2023 Praticanti
Esame avvocato 2023: si discute su un nuovo modello
A seguito delle polemiche sul ritorno della modalità pre-pandemica, Sisto rilancia con la possibilità di istituire un “modello sperimentale”.
di La Redazione
Dopo il malcontento diffusosi a seguito della circolare di inizio mese con la quale il Ministero della Giustizia ha comunicato che la prova di abilitazione alla professione forense nel 2023 si sarebbe tenuta nelle modalità precedenti alla pandemia, ossia una prima prova scritta e una seguente orale, il CNF e l'Aiga si sono rivolti direttamente al guardasigilli Carlo Nordio e, nel caso di Aiga, al viceministro Francesco Paolo Sisto, sostenendo che «non si può pretendere che i praticanti riconvertano all'improvviso la loro preparazione, da tempo calibrata sul “doppio orale” introdotto con l'emergenza Covid».
A seguito di tale intervento, Sisto si dichiara «consapevole di dare una svolta all'esame di accesso alla professione forense rendendolo davvero indicativo della capacità di essere avvocati, il Ministero sta pensando di istituire per l'anno 2023 un modello sperimentale. Ossia una prova “giudiziaria” scritta su materia a scelta del candidato che così potrà provare di essere in condizioni di difendere su una di queste materie: penale, civile, amministrativo». In merito alla prova orale, Sisto prosegue dicendo che «sarà riproposta la soluzione del caso pratico che ha dato ottima prova di sé durante il periodo Covid, sempre su materia a scelta del candidato». L'orale sarà completato «dall'esame su tre materie - di cui una procedurale – fra diritto penale, civile, amministrativo, procedura penale e procedura civile».
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