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27 febbraio 2024 Praticanti
Esame avvocato 2023: i criteri di valutazione della prova orale
Ai fini dell'abilitazione è necessario conseguire nelle prove orali il punteggio complessivo di 105.
di La Redazione
Il Ministero della Giustizia ha pubblicato un avviso in merito ai criteri di valutazione della prova orale d'avvocato.
La prova orale è divisa in 3 fasi e deve essere valutata nella sua unicità e deve svolgersi in unico contesto. |
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1° FASE |
Consiste in un esame e discussione di una questione pratico-applicativa, nella forma della soluzione di un caso.
Ciascun candidato comunica la materia prescelta secondo le modalità stabilite dal decreto del Ministro della Giustizia. |
2° FASE | Consiste in una discussione di brevi questioni che attestino le capacità argomentative e di analisi giuridica del candidato relative a 3 materie, di cui una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato tra le seguenti:
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3° FASE | Riguarda la dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri dell'avvocato. |
Per quanto concerne la valutazione della prova orale, si confermano i criteri normativamente previsti:
- chiarezza, logicità e rigore metodologico dell'esposizione;
- dimostrazione della concreta capacità di soluzione di specifici problemi giuridici;
- dimostrazione della conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici trattati;
- dimostrazione della capacità di cogliere eventuali profili di interdisciplinarietà;
- dimostrazione della padronanza delle tecniche di persuasione e argomentazione.
A tali criteri può aggiungersi la capacità di sintesi dimostrata dal candidato.
Inoltre, ai fini dell'abilitazione è necessario conseguire nelle prove orali il punteggio complessivo di 105.
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