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12 luglio 2024
Amministrativo
Concessioni balneari: al termine della concessione le opere inamovibili sono cedute gratuitamente allo Stato

Lo ha stabilito la CGUE con la sentenza in commento, precisando che non contrasta con la libertà di stabilimento l'acquisizione gratuita da parte dello Stato delle opere non amovibili realizzate dal concessionario alla scadenza del rapporto e anche in caso di rinnovo della concessione.

di La Redazione

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Un'impresa balneare impugnava le decisioni con le quali il Comune ha constatato che, alla scadenza di una concessione di occupazione del demanio pubblico, le opere costruite su tali aree erano state acquisite, a titolo gratuito, dallo Stato italiano, ed ha di conseguenza imposto il pagamento di canoni demaniali maggiorati.

Il Consiglio di Stato, investito dell'appello presentato dall'impresa balneare, si è rivolto alla CGUE sottoponendo la seguente questione pregiudiziale:

«Se gli articoli 49 e 56 TFUE (…) ostino all'interpretazione di una disposizione nazionale quale l'articolo 49 [del codice della navigazione] nel senso di determinare la cessione a titolo non oneroso e senza indennizzo da parte del concessionario alla scadenza della concessione quando questa venga rinnovata, senza soluzione di continuità, pure in forza di un nuovo provvedimento, delle opere edilizie realizzate sull'area demaniale facenti parte del complesso di beni organizzati per l'esercizio dell'impresa balneare, potendo configurare tale effetto di immediato incameramento una restrizione eccedente quanto necessario al conseguimento dell'obiettivo effettivamente perseguito dal legislatore nazionale e dunque sproporzionato allo scopo».

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Con riferimento agli artt. 49 e 56 TFUE, che sanciscono rispettivamente la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione dei servizi, la CGUE, la CGUE precisa che «l'attribuzione di una concessione di occupazione del demanio pubblico marittimo implica necessariamente l'accesso del concessionario al territorio dello Stato membro ospitante in vista di una partecipazione stabile e continua, per una durata relativamente lunga, alla vita economica di tale Stato. Ne consegue che l'assegnazione di una tale concessione rientra nel diritto di stabilimento previsto dall'articolo 49 TFUE».

L'art. 49 del Codice della navigazione trae le conseguenze dei principi fondamentali del demanio pubblico, tra cui quello dell'inalienabilità.
Il principio di inalienabilità implica segnatamente che «il demanio pubblico resta di proprietà di soggetti pubblici e che le autorizzazioni di occupazione demaniali hanno carattere precario, nel senso che esse hanno una durata determinata e sono inoltre revocabili».
Per questo motivo, sottolinea la CGUE, l'impresa balneare ricorrente non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l'autorizzazione all'occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile.

Con sentenza dell'11 luglio 2024 nella causa C-598/22, la CGUE afferma che: «L'articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che esso non osta ad una norma nazionale secondo la quale, alla scadenza di una concessione per l'occupazione del demanio pubblico e salva una diversa pattuizione nell'atto di concessione, il concessionario è tenuto a cedere, immediatamente, gratuitamente e senza indennizzo, le opere non amovibili da esso realizzate nell'area concessa, anche in caso di rinnovo della concessione».

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