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25 novembre 2022
Lavoratori frontalieri Italia-Svizzera: Palazzo Chigi ratifica l'accordo che stabilisce il metodo della tassazione concorrente

Il nuovo Accordo sostituisce il precedente del 1974 e risponde all'esigenza di aggiornare e adeguare il quadro giuridico-fiscale al fine di eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe ricevute dai lavoratori frontalieri.

La Redazione

Nel corso della riunione n. 6 di giovedì 24 novembre 2022, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo «all'imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, e Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020».

Il nuovo Accordo sostituisce il precedente del 1974 e nasce dall'esigenza di aggiornare e adeguare il quadro giuridico-fiscale al fine di eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe ricevuti dai lavoratori frontalieri. Inoltre, a differenza del precedente, il testo disciplina anche il trattamento economico dei frontalieri svizzeri che lavorano in Italia.

Tra le novità, il nuovo Accordo:

  • definisce le aree di frontiera, che per quanto riguarda l'Italia sono le Regioni Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano;
  • stabilisce il metodo della tassazione concorrente;
  • prevede un regime transitorio per i lavoratori frontalieri residenti in Italia che lavorano in Svizzera o che vi hanno lavorato a partire dal 31 dicembre 2018, ai quali si applica il regime di tassazione esclusiva in Svizzera fino alla data di entrata in vigore dell'Accordo.
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