Non sempre. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate con la risposta in esame, precisando che sono esenti solo le spese per le attività sportive che rientrano nell'ambito di iniziative comprese nei piani di offerta formativa scolastica.
La società istante dichiara di aver sottoscritto in sede sindacale un accordo sul premio di risultato che contempla la possibilità per i dipendenti di convertire, in tutto o in parte, detto premio in beni e servizi previsti nel Piano di Welfare.
In tal senso, l'istante aggiunge che intende rimborsare anche le spese per le attività sportive svolte dai figli dei dipendenti nell'ambito di circoli sportivi e palestre ovvero all'interno di istituti scolastici quando il soggetto erogatore sia l'associazione sportiva che eroga i corsi annuali.
Ora, in relazione a tali spese, la società chiede all'Agenzia delle Entrate se esse possono rientrare nel campo di applicazione delle iniziative di welfare aziendale escluse da imposizione fiscale ai sensi dell'art. 51, comma 2, lett. f-bis), TUIR, quale prestazione di educazione e istruzione.
Con la
Tale disposizione riguarda quindi i servizi resi nell'ambito scolastico e formativo, per cui solo le spese connesse a iniziative comprese nei piani di offerta formativa scolastica possono rientrare nell'esclusione.
Nel caso di specie si tratta invece di attività sportive svolte dai figli dei dipendenti nell'ambito di circoli sportivi e palestre o anche all'interno di istituti scolastici quando però il soggetto erogatore sia sempre l'associazione sportiva che eroga i corsi annuali, per cui le attività sportive non risultano essere svolte nell'ambito di iniziative comprese nei piani di offerta formativa scolastica, dunque le somme rimborsate dal datore in relazione ad esse devono essere assoggettate a tassazione ai sensi dell'art. 51, comma 1, TUIR.