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10 luglio 2024
Minori stranieri non accompagnati: in Gazzetta il regolamento sulle modalità di svolgimento del primo colloquio

Al momento dell'ingresso nelle strutture di prima accoglienza, i MSNA devono essere sentiti. Chi può procedere all'ascolto, con quali modalità e contenuti sono oggetto del regolamento di cui al DPCM n. 98/2024, appena pubblicato in Gazzetta.

di La Redazione

In Gazzetta Ufficiale n. 159 è stato pubblicato il DPCM n. 98 del 10 maggio 2024 recante il Regolamento di attuazione dell'art. 19-bis D.Lgs. n. 142/2015, introdotto dall'art. 5 L. n. 47/2017, sulle modalità di svolgimento del colloquio che il minore straniero non accompagnato deve effettuare al momento del suo ingresso nelle strutture di prima accoglienza.

Modalità di svolgimento del colloquio

Ai sensi del primo comma dell'art. 2, detto colloquio deve essere effettuato il prima possibile e comunque entro 30 giorni dall'ingresso del minore nella struttura di prima accoglienza e l'incontro deve svolgersi in un ambiente idoneo a garantire le migliori condizioni di ascolto.
L'approccio utilizzato in sede di colloquio è partecipativo e dialogico, deve quindi assicurare un ascolto attivo del minore ed una piena comunicazione con chi conduce il colloquio.
Chi conduce il colloquio è l'assistente sociale o lo psicologo dell'età evolutiva, oppure un educatore professionale socio-pedagogico o un pedagogista, e al colloquio devono essere presenti anche il tutore e un mediatore culturale che parli una lingua compresa dal minore.
L'operatore che conduce il colloquio può essere coadiuvato da associazioni o enti con consolidata esperienza sul campo che svolgono già attività di collaborazione con il Ministero dell'Interno o con le prefetture.
Resta fermo l'obbligo di riservatezza per tutti i soggetti partecipanti.


Oggetto del colloquio

Obiettivo del colloquio è conoscere lastoria personale e familiare del minore, acquisendo le notizie utili per tutelarlo e per individuare il percorso di accoglienza più appropriato.
Le fasi del colloquio sono le seguenti:

precisazione

  • Informazioni preliminari al minore sulla conduzione del colloquio, sulle sue finalità e presentazione degli operatori;
  • Approfondimento della storia personale e familiare del minore;
  • Ricostruzione dei fatti narrati;
  • Prospettazione e condivisione del progetto di accoglienza.

Al termine del colloquio, verrà redatta apposita relazione che contiene anche le opinioni del minore sul progetto di accoglienza illustratogli.
Qualora emergano situazioni di vulnerabilità o particolari necessità, verranno attivate le misure necessarie.

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