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12 agosto 2024
La crisi della famiglia traina la negoziazione assistita
Il Ministero della Giustizia ha presentato al Parlamento la relazione sull'andamento della negoziazione assistita che, per questa occasione, comprende i dati sia del 2022 che del 2023.
di La Redazione
Il Decreto-Legge n. 132 del 2014, che aveva introdotto la negoziazione assistita, aveva previsto, un monitoraggio delle procedure di negoziazione assistita affidandolo al Consiglio Nazionale Forense che poi trasmette i dati al Ministero della Giustizia che provvede, infine, alla Relazione annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle norme.
Diversamente dal monitoraggio statistico sulla mediazione civile e commerciale, il monitoraggio per la negoziazione assistita tiene conto soltanto delle procedure concluse positivamente con un accordo comunicato al Consiglio dell'Ordine o al Consiglio Nazionale Forense rendendo impossibile, quindi, un monitoraggio in termini assoluti.
Orbene, i dati mettono in evidenza chiaramente una costante: da quando è stata prevista la negoziazione assistita è la crisi familiare il settore del contenzioso civile dove la negoziazione assistita ha dato i suoi frutti.
Tuttavia, come vedremo tra poco, un dato significativo riguarda l'aumento – importante in sede percentuale nel 2023 – degli accordi conclusi in materie per le quali la negoziazione assistita non è condizione di procedibilità.
E ciò, nonostante che nella crisi della famiglia non sia prevista l'obbligatorietà del previo esperimento della negoziazione e ci siano limiti per quanto riguarda sia la trascrivibilità dell'accordo che disponga l'assegnazione della casa coniugale sia i trasferimenti immobiliari (dove la legge consente soltanto la produzione di effetti obbligatori).
Ma vediamo i dati più nel dettaglio.
Nel corso del 2022 sono stati segnalati al Consiglio Nazionale Forense 10.876 accordi conclusi, con un incremento di circa il 18,1 % rispetto all'anno percento precedente: di questi ben 8818 – rappresentanti l'81,08% - riguardano la crisi familiare.
Altri 1141 accordi riguardano materie per le quali la negoziazione è condizione di procedibilità (144 accordi – in deciso aumento rispetto agli anni precedenti - nel settore risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti; 985 accordi relativi al pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti 50.000€; 12 in materia di trasporto e sub trasporto (L. n. 190/2014 ) e, infine, 643 altre materie.
Nel corso del 2023 sono stati segnalati 16.750 accordi conclusi, con un incremento pari a circa 54,01% rispetto all'anno precedente di cui 12.196 in materia familiare, 1546 in materie per le quali la negoziazione è condizione di procedibilità (120 hanno riguardato controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti; 1423 il pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti 50.000€ e 3 in materia di trasporto e sub trasporto (l. n. 190/2014 ).
Sono risultati in aumento – arrivando a 2630 – gli accordi conclusi in settori di contenzioso diversi dalle materie sottoposte a obbligatorietà e familiari facendo registrare un incremento addirittura del 309,02% rispetto all'anno precedente.
Infine, un richiamo al rispetto dei termini dell'invio dei dati nei confronti di alcuni consigli dell'ordine degli avvocati che non avevano trasmesso correttamente i dati costringendo il Consiglio Nazionale forense ad un lavoro supplementare.
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