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4 dicembre 2024
Minori a rischio degrado morale, culturale e materiale già a nove anni
A nove, dieci anni, i nostri bambini entrano già in contatto con droghe, alcol e contesti sociali che li mettono fortemente a rischio violenza: questo l'allarme emerso dal documento della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza a conclusione di un'indagine conoscitiva.
di La Redazione
È questo il grido di allarme che emerge dal documento della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza a conclusione dell'indagine conoscitiva sul degrado materiale, morale e culturale della condizione dei minori, con focus sulla diffusione di alcol, nuove droghe, aggressività e violenza (https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/docnonleg/50220.htm).
Visti i dati raccolti – ha affermato la Presidente della Commissione Bicamerale, On. Michela Vittoria Brambilla – occorre pensare che è l'età preadolescenziale, e non più l'età dell'adolescenza, il target degli interventi dello Stato per poter intervenire in maniera efficace per affrontare il disagio minorile, specialmente nelle periferie.
I giovani sono sostanzialmente privi di solidi punti di riferimento nella famiglia e nella scuola.
Gli esperti auditi dalla Commissione hanno messo in evidenza come «le parole usate dai nostri giovani si compongono, per lo più, di strutture minime, le cosiddette “frasi semplici” della grammatica italiana, spesso senza l'uso del verbo e avulse dalla traiettoria del tempo, e raramente il congiuntivo. Le conseguenze di tale pratica … sono significative per comprendere la proiezione psicologica e spazio-temporale di questi giovani che non riescono a proiettarsi ed immaginarsi nel futuro».
Tutto ciò, poi, sfocia in disturbi emotivi che si traducono nel rifiuto per la scuola, nella disobbedienza verso gli adulti, in difficoltà nelle relazioni con i coetanei, in disturbi dell'umore, del sonno e dell'alimentazione.
Dietro il degrado c'è il disagio e dietro il disagio il venir meno dei modelli di riferimento: la prevenzione esige, però, prima di tutto, il coinvolgimento dei genitori che non possono essere lasciati soli.
È responsabilità delle Istituzioni fornire messaggi appropriati, formando i formatori e potenziando le agenzie educative.
Occorre aiutare – ha affermato la Ministra per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella – le famiglie a non essere sole perché il calo demografico pone anche il problema del fenomeno della solitudine generazionale, caratterizzata da figli unici, che porta anche ad un impoverimento nella catena del sapere (oltre all'eventuale povertà economica che affligge 1.400.000 bambini).
C'è stata anche una constatazione sulla quale sembra essersi maturata una presa d'atto generale necessaria per poter poi individuare gli strumenti più efficaci di intervento.
Per Alfredo Mantovano – Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – molto spesso le politiche giovanili non sono state efficaci. Con il modello Caivano, invece, sembrano esserci i primi risultati che fanno ben sperare, sia per lo sviluppo del progetto, sia per la possibile esportazione di quel modello in altre realtà.
La futura Legge di Bilancio – ha annunciato il Sottosegretario – farà in modo che i 94 milioni stanziati per i fondi per le dipendenze non saranno più distratti verso altre destinazioni creando un fondo unificato e introdurrà la possibilità di avviare il recupero in strutture fuori dalla propria Regione.
Forse però c'è un dato – messo ben in luce dall'on. Brambilla – che deve ancora più far riflettere, e cioè la scarsa attenzione alle problematiche del disagio giovanile nella società.
Spesso, infatti, c'è più attenzione per gli animali piuttosto che per i bambini. Un'osservazione questa che, provenendo da chi è da sempre impegnata per il benessere animale, non corre certamente il rischio di far passare il messaggio che la tutela degli animali non sia importante (tant'è che, anzi, il documento ha un focus proprio sulle condotte di minori con violenze a danno degli animali), ma richiamare l'attenzione, a maggior ragione, sull'importanza dei minori che sono il futuro della società.
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