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11 dicembre 2024
Il Senato approva in via definitiva il DDL Lavoro

Con il malcontento dei sindacati, il DDL n. 1264 ottiene il via libera definitivo del Senato, proseguendo la sua corsa verso la pubblicazione in Gazzetta. Respinti tutti gli emendamenti. 

di La Redazione

Con 81 sì, 47 no e un astenuto, oggi il Senato ha approvato in via definitiva il DDL n. 1264 recante Disposizioni in materia di lavoro, collegato alla Legge di bilancio. Tutti gli emendamenti sono stati respinti.

Il provvedimento aveva già ottenuto il via libera della Camera lo scorso 9 ottobre e mira a semplificare adempimenti burocratici e a migliorare le condizioni di sicurezza presso i luoghi di lavoro. In prima lettura, il DDL è stato ampiamente modificato, passando da 20 a 33 articoli.

Tra le novità spiccano le seguenti:

esempio

  • Licenziamenti: allargamento di fatto delle maglie rispetto al Jobs Act;
  • Lavoro in somministrazione: vengono esclusi dal limite quantitativo del 30% i casi in cui siano coinvolti lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie, lavoratori stagionali e aziende start-up;
  • Lavoratori in fasce deboli: salta il termine del 30 giugno 2025 per l'impiego oltre i 24 mesi di lavoratori a tempo indeterminato dalle Agenzie e inviati in missione a termine presso l'azienda utilizzatrice;
  • Smart working: ora il datore di lavoro sarà tenuto a comunicare i nominativi inseriti nel lavoro agile al Ministero del Lavoro, insieme alle date di inizio e fine periodo entro 5 giorni dall'avvio;
  • Lavoratori stagionali: ampliata la definizione;
  • Cassa integrazione: introdotta la possibilità di lavorare durante la cassa integrazione, senza però percepire il relativo trattamento;
  • Apprendistato: viene introdotta la possibilità di trasformare l'apprendistato per la qualifica e il diploma professionale in apprendistato professionalizzante o di alta formazione e ricerca in seguito al conseguimento della qualifica/diploma.

Dure le reazioni dei sindacati, che parlano di “peggioramento” delle condizioni di milioni di lavoratrici e lavoratori, avendo il Governo e la maggioranza parlamentare ignorato ogni forma di dialogo sociale.

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