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7 aprile 2023
Le raccomandazioni del Garante dei detenuti nell’aggiornamento del rapporto sul 41-bis

È stato aggiornato il rapporto tematico sul regime speciale ex art. 41-bis che tiene conto della vicenda Cospito e delle criticità che, soprattutto negli ultimi anni, affliggono le modalità attuative del c.d. carcere duro, il quale necessita di urgenti modifiche.

di La Redazione

Con il «Rapporto tematico sul regime detentivo speciale ex articolo 41-bis dell'Ordinamento penitenziario» del 20 marzo 2023, il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, ha aggiornato quanto già riscontrato in precedenza sullo stesso tema nel febbraio 2019.
Prima di tutto, il Garante illustra la situazione attuale: le persone attualmente detenute in regime di 41-bis sono 740, delle quali 12 sono donne. Esse sono attualmente distribuite in 60 reparti nell'ambito di 12 Istituti:

  • Cuneo (45);
  • L'Aquila (150);
  • Milano-Opera (96);
  • Novara (70);
  • Nuoro-Baddu e Carros (3);
  • Parma (70);
  • Roma-Rebibbia (44);
  • Sassari-Bancali (88);
  • Spoleto (81);
  • Terni (29);
  • Tolmezzo (18);
  • Viterbo (46).

A tal proposito, il Garante ha preso atto della mancata apertura della più volte annunciata sezione a regime speciale della Casa circondariale di Cagliari-Uta, i cui lavori erano stati avviati nel 2014.

Il Rapporto prosegue con un approfondimento sulle seguenti tematiche:

precisazione

  • Informazioni generali sul regime speciale;
  • Il fondamento del regime speciale;
  • Un dibattito oggi, ove il Garante riprende la vicenda Cospito e afferma che sì, il regime speciale presenta delle criticità, ma esse non sono legate alla sua definizione in sé, sottolineando che la Corte EDU non ha mai riscontrato una violazione dell'art. 3 CEDU con riferimento al regime del 41-bis. In tal senso, il Garante pone l'accento sull'aspetto comunicativo dei detenuti sottoposti al regime speciale, sottolineando che questa sorta di “isolamento” ha natura soprattutto disciplinare. In sostanza, secondo il Garante, la situazione critica in cui versa il regime speciale è legata all'aumento numerico dei detenuti dal 2009 in poi, che sarebbe il frutto di una impostazione restrittiva, all'ambiguità della circolare del 2 ottobre 2017 che il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria ha voluto emanare nonostante il parere contrario del Garante, e al fatto che gli interventi meritori della Corte costituzionale non hanno determinato le sperate modifiche sul piano della quotidianità detentiva speciale;
  • La reiterazione del regime speciale;
  • Le pene temporanee;
  • Le Aree riservate;
  • L'internamento in misura di sicurezza in regime di 41-bis;
  • Le condizioni detentive;
  • La circolare regolatrice;
  • Note conclusive e raccomandazioni.

Rilevante è l'ultimo paragrafo dedicato alle raccomandazioni del Garante, suggerendo in primo luogo la necessità di interrogarsi sulle modalità applicative del regime speciale, una volta trascorsi 3 decenni dalla sua applicazione, tenendo conto che esse devono rientrare nei confini segnati dalla Consulta e che non possono essere trascurate le Raccomandazioni del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa.
Pertanto, il Garante raccomanda:

attenzione

  • Che non si protragga il regime speciale previsto fino al termine dell'esecuzione di una pena temporanea e che, al contrario, qualora nel periodo previsto per un eventuale rinnovo sia compreso il termine dell'esecuzione penale, evitando la reiterazione e dando la possibilità all'Amministrazione penitenziaria di progettare percorsi che accompagnino alla dimissione;
  • Che siano abolite tutte le “aree riservate”;
  • Che tutti gli ambienti siano scrupolosamente riconfigurati in modo tale da permettere un sufficiente passaggio di aria fresca e di luce naturale;
  • Che siano rimosse le schermature delle finestre;
  • Che siano ripensati e adeguati i cortili di passeggio per permettere un'estensione e una profondità dello sguardo, che la loro dimensione e le relative attrezzature consentano effettivamente attività fisica e sportiva e che le aree per tali cortili siano individuate in modo tale da consentire la vista di elementi naturali;
  • Che sia avviato con urgenza un percorso di alfabetizzazione e istruzione di base per coloro che ne fanno richiesta;
  • Che siano adottati dei lettori di libri elettronici e che sia l'Amministrazione a provvedere all'inserimento in essi di libri o testi;
  • Che sia reso effettivo in tutti gli Istituti l'accesso all'acquisto o all'abbonamento a organi di stampa;
  • Provvedere a elaborare ed emanare una nuova circolare sulle modalità di attuazione del regime speciale previsto dall'art. 41-bis tenendo conto degli elementi ivi elencati;
  • Sia limitato l'esercizio dell'opposizione alle decisioni del magistrato di sorveglianza in accoglimento di reclami proposti ex art. 35-bis e ancora più limitato il ricorso alla possibilità sospensiva dell'esecuzione delle relative ordinanze, in caso di opposizione;
  • Che per ogni persona internata sottoposta alla misura della sicurezza della “Casa di lavoro” sia pianificato un progetto individuale nell'ambito del quale si inserisce il lavoro, in prospettiva del rientro della persona nella comunità sociale.
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