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7 luglio 2023
Dal Governo il Decreto flussi per il triennio 2023-2025

Nell'ottica di promuovere l'immigrazione legale, il nuovo Decreto flussi incrementa le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro per il triennio 2023-2025, estendendo le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti e andando incontro ai fabbisogni del mercato del lavoro.

La Redazione

Tra le novità emerse dal Consiglio dei Ministri tenutosi il 6 luglio 2023 vi sono le seguenti:

precisazione

  • Approvazione di due DDL recanti rispettivamente “Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per il 2022” e “Disposizioni per l'assestamento del bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2023”;
  • Approvazione in esame definitivo del Decreto Legislativo sull'attuazione della direttiva (UE) 2021/1187 relativa alla Rete transeuropea dei trasporti;
  • Approvazione in esame preliminare del DPCM recante “Programmazione dei flussi d'ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025” e del decreto flussi integrativo al DPCM 29 dicembre 2022.

Decreti flussi

Per promuovere l'immigrazione legale, il Governo ha deciso di incrementare le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro, allargando le categorie professionali e i settori produttivi interessati. Si pone così fine all'utilizzo di provvedimenti transitori, definendo i criteri dei flussi e la programmazione delle quote massime di ingresso dei lavoratori stranieri nell'arco del triennio 2023-2025.
Introducendo la logica dell'incremento delle quote, si riduce progressivamente il divario tra flussi di ingresso e fabbisogni del mercato del lavoro, coerentemente con la capacità di accoglienza e di inserimento dei lavoratori nelle comunità.
In sostanza, per il triennio 2023-2025 il Governo ha previsto complessivamente 452.000 ingressi rispetto a un fabbisogno di 833.000 unità.
Tra le nuove professionalità richieste, oltre ad elettricisti e idraulici, vi sono gli addetti all'assistenza familiare e socio-sanitaria e gli addetti al trasporto passeggeri con autobus e poi, ancora, la pesca. Si confermano per il lavoro autonomo e stagionale invece i settori dell'autotrasporto merci per conto di terzi, dell'edilizia, il settore turistico-alberghiero, quello della meccanica, delle telecomunicazioni, dell'alimentare e della cantieristica navale.
Nelle quote destinate all'agricoltura e al turismo si riserva una parte per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che firmano accordi per agevolare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare, nonché per i lavoratori le cui richieste di nulla osta siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e più rappresentative a livello nazionale.

Insieme al nuovo Decreto flussi, il Consiglio dei Ministri ha altresì approvato un'integrazione al DPCM 29 dicembre 2022, avendo preso atto che le domande di ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate. Così si è aggiunta una quota pari a 40.000 unità, interamente destinata al settore agricolo e a quello turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate lo scorso marzo.

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