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12 dicembre 2023
Il trattamento fiscale dei compensi erogati dalla SSD ad atleti e allenatori (periodo d'imposta 2023)
Il Fisco precisa che, dal 1° luglio 2023 (data di entrata in vigore della riforma dello sport), i compensi per prestazioni sportive dilettantistiche sono esclusi dall'imponibile IRPEF, se ricorrono le condizioni previste, fino all'importo complessivo annuo di 15mila euro.
La Redazione
Una società sportiva dilettantistica rappresenta di erogare compensi ad atleti e allenatori che, ai sensi dell'articolo 67, comma 1, lettera m), del TUIR, sono redditi diversi fino al 1° luglio 2023 (data di entrata in vigore della riforma dello sport - D.Lgs. n. 36/2021 - che ha abrogato parte della citata lettera).

precisazione

Il contratto stipulato con i giocatori segue lo schema concordato tra la Federazione Sportiva di riferimento ed il sindacato giocatori e prevede il pagamento del compenso pattuito in 10 rate mensili.

Sulla base di ciò, l'istante chiede chiarimenti in merito alla corretta applicazione della richiamata disciplina transitoria di cui all'art. 51, comma 1-bis, del D.Lgs. n. 36/2021.
 
Con la risposta n. 474/2023, il Fisco osserva, innanzitutto, che il D.Lgs. n. 36 cit., in vigore dal 1° luglio 2023, ha riorganizzato l'intera materia riordinando le disposizioni su enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché sul lavoro sportivo, facendo il punto, tra l'altro, sulle tipologie di rapporto lavorativo (autonomo, collaborazione coordinata e continuativa, eccetera). In particolare, la norma stabilisce che:

giurisprudenza

«i compensi di lavoro sportivo nell'area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all'importo complessivo annuo di euro 15.000,00. [...]»;

giurisprudenza

«ai fini di quanto previsto al precedente comma 6, all'atto del pagamento il lavoratore sportivo rilascia autocertificazione attestante l'ammontare dei compensi percepiti per le prestazioni sportive dilettantistiche rese nell'anno solare».

Va precisato che, a decorrere dal 1° luglio 2023, i compensi di lavoro sportivo nell'area del dilettantismo non rientrano più tra i redditi diversi, ma tra quelli di redditi di lavoro dipendente o assimilato o di lavoro autonomo. I compensi in questione devono essere assoggettati a tassazione per la parte eccedente l'importo di 15.000 euro, da determinare nel 2023 in applicazione del comma 1-bis dell'art. 51 del D.Lgs. cit., tenendo conto degli eventuali compensi erogati nel periodo gennaio-giugno 2023, esclusi da imposizione fino a 10mila euro, ai sensi dell'art. 69 del TUIR.
 
Ciò detto, nel caso di specie, risulta che la società istante abbia erogato compensi nel primo semestre del 2023 applicando la ritenuta a titolo d'imposta prevista dall'art. 25 della L. n. 133/1999, sulla parte eccedente l'importo di 10mila euro. Essa, dunque, dovrà assoggettare ad imposizione i compensi pagati nel periodo luglio-dicembre 2023, per la parte che eccede i restanti 5.000 euro della soglia di esenzione di 15mila euro che, come detto, si riferisce all'intero periodo d'imposta 2023.
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