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6 dicembre 2024
Può esserci un Festival di Sanremo senza la Rai?
Secondo il TAR Liguria sì. Con sentenza n. 843 del 5 dicembre 2024,  il Tribunale amministrativo ha infatti dichiarato l'affidamento diretto del Festival alla Rai illegittimo.
di La Redazione
Si avvicina la data in cui prenderà avvio la 75ª edizione del Festival di Sanremo organizzato e trasmesso dalla Rai, ma potrebbe essere l'ultima volta che lo vedremo nell'accoppiata Comune di Sanremo – Rai.

Potrebbe essere l'ultima volta perché per il futuro il Comune di Sanremo dovrà bandire una procedura ad evidenza pubblica per individuare chi potrà sfruttare economicamente il marchio “Festival di San Remo” registrato dal comune nel 2000.

A prescriverlo una sentenza della prima sezione del TAR Liguria pubblicata il 5 dicembre 2024.

Tutto è partito da una società di edizione musicale e di produzione e realizzazione di eventi e opere di carattere musicale, la JE s.r.l., che nel marzo del 2023 aveva inviato al Comune di Sanremo una manifestazione di interesse «ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo (compreso il Red Carpet) e del relativo Marchio … al fine di curare l'organizzazione e lo svolgimento del Festival di Sanremo e del relativo Red Carpet e le attività di promozione e diffusione allo stesso direttamente o indirettamente connesse».

Poiché il Comune non aveva dato alcun riscontro a quella manifestazione di interesse, la società aveva impugnato davanti al TAR Liguria tutti gli atti e le Convenzioni stipulate tra il Comune e la RAI che aveva l'esclusiva nella produzione dell'evento secondo un suo format.

Per il TAR Liguria non c'è nessun dubbio: la Convenzione RAI – poco importa la sua natura - è un contratto attivo che offre un'opportunità di guadagno a RAI tanto che versa un corrispettivo al Comune di Sanremo.

La conseguenza è a rime obbligate: il Comune ha l'obbligo di indire una procedura di evidenza pubblica mediante l'interpello del mercato e il confronto di offerte concorrenti, nel rispetto della disciplina di cui alla legge di contabilità generale dello Stato e del relativo regolamento di attuazione.

A nulla è valsa l'obiezione della RAI per cui essa soltanto avrebbe potuto essere la controparte del Comune di Sanremo perché nel possesso legittimo del format, ossia dello schema della manifestazione (la cadenza annuale, la location, i brani inediti in lingua italiana, la scala dalla quale scendono gli ospiti, un direttore artistico-presentatore, le categorie “Campioni” e “nuove proposte” …).

Senonché per il TAR Liguria la tesi della RAI che avrebbe voluto fare leva sull'inscindibilità del Marchio con il suo format non è fondata perché ciò che rileva è che il marchio sia stato registrato dal Comune che, quindi, ne può disporre (tanto che la RAI versa un corrispettivo proprio per questo). 

Peraltro, l'evoluzione del Festival di Sanremo nel tempo ha dimostrato che questa inscindibilità non sussiste tanto che ben potrebbe essere ipotizzabile un Festival senza la RAI.

Nonostante, però, l'accertamento dell'illegittimità della procedura seguita che ha evitato l'evidenza pubblica, il TAR Liguria ha salvato la 75ª edizione del Festival, quella del 2025.

Se per la 73ª e 74ª edizione del Festival, oggetto dell'impugnazione della società, non c'erano alternative poiché si sono già svolte, per la 75ª edizione il TAR ha voluto modulare gli effetti nel tempo della sua decisione: la macchina organizzativa si è già messa in moto per l'evento e siamo oramai prossimi all'avvio.

Annullare tutto avrebbe creato effetti dirompenti e del tutto sproporzionati: l'intervallo di tempo necessario per la predisposizione degli atti di gara e per lo svolgimento della stessa, nonché per l'organizzazione del Festival e degli eventi collaterali da parte del concessionario del Marchio individuato all'esito della procedura di evidenza pubblica, è del tutto incompatibile con lo svolgimento della manifestazione nel mese di febbraio 2025. 

Del resto – ha osservato il TAR – l'interesse della società ricorrente non può che appuntarsi sull'effetto conformativo della presente sentenza dal momento che «non ha dedotto comprensibilmente – alcunché in ordine ad attività preparatorie svolte in vista della partecipazione ad un'eventuale procedura di evidenza pubblica».

Dall'edizione successiva a quella del 2025 quindi, il Comune di Sanremo dovrà indire una procedura ad evidenza pubblica. Attendiamo ora gli sviluppi della questione.
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