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19 maggio 2023 Avvocati
Equo compenso: dall’Ufficio studi del CNF le osservazioni a prima lettura sulla riforma

Dopo aver ripercorso l'iter che ha portato alla legge nonché il contesto di riferimento, la scheda trasmessa dal CNF analizza le principali innovazioni della nuova disciplina introdotta dalla L. n. 49/2023.

di La Redazione

Il Consiglio Nazionale Forense ha trasmesso la scheda predisposta dall'Ufficio studi avente ad oggetto le osservazioni a prima lettura sulla L. n. 49/2023 in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.

Prima di analizzare le principali innovazioni della nuova disciplina, la scheda si sofferma sul percorso che ha portato alla legge nonché sul contesto di riferimento.
La legge in esame rappresenta l'esito di un processo politico cominciato qualche anno prima, quando il Legislatore ha iniziato ad estendere ai professionisti politiche attive di protezione e sostegno, a partire dalla L. n. 81/2017 sulla tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale. La L. n. 49/2023 costituisce «una riforma organica che riordina la disciplina e fa dell'equo compenso un istituto di carattere generale nell'ambito del comparto delle professioni intellettuali».
In questa direzione, le nuove politiche di tutela confermano lo spostamento di intere aree di lavoro professionale verso il contesto socio-economico del cd. “lavoro povero”.

Dopo aver precisato le differenze tra equo compenso e tariffe, la scheda si occupa delle misure più significative introdotte con la riforma del 2023.

Tra queste, si segnala:

  • l'art. 3, in case al quale sono nulle le clausole che prevedono un compenso inferiore ai parametri;
  • l'art. 4, che prevede la possibilità del giudice di disporre un indennizzo oltre alla condanna del cliente al pagamento della differenza tra quanto effettivamente corrisposto al professionista e quanto dovuto in base ai parametri;
  • l'art. 5, che prevede la revisione biennale dei parametri.
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