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12 febbraio 2024
Lavoro e previdenza sociale
L’UE raggiunge un accordo provvisorio sulla tutela dei lavoratori delle piattaforme

La direttiva sul lavoro introduce le prime norme UE su presunzione di lavoro subordinato, gestione algoritmica ed uso dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro.

di La Redazione

L'8 febbraio 2024 il Parlamento e il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo provvisorio su un disegno di legge volto a migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano su piattaforme.
L'obiettivo della direttiva sul lavoro tramite piattaforma è quello di garantire che le persone che svolgono lavoro tramite piattaforma abbiano il loro status lavorativo classificato correttamente e di correggere il lavoro autonomo fittizio. Il testo concordato introduce inoltre le prime norme dell'UE sulla gestione algoritmica e sull'uso dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro.

Stato di impiego

In merito allo status lavorativo, viene introdotta una presunzione di rapporto di lavoro subordinato (in contrapposizione a quello di lavoro autonomo) che scatta quando ricorrano fatti indicanti controllo e direzione, secondo la normativa nazionale e i contratti collettivi vigenti, nonché tenendo conto della giurisprudenza della CGUE.
In questa direzione, la direttiva in esame obbliga i paesi dell'UE a stabilire una presunzione legale relativa dell'occupazione a livello nazionale, con l'intento di correggere lo squilibrio di potere tra la piattaforma e la persona che svolge il lavoro tramite piattaforma. Tale presunzione consentirà agli Stati membri di correggere il lavoro autonomo fittizio.
L'onere della prova spetta alla piattaforma: spetta a lei dimostrare che il rapporto contrattuale non è un rapporto di lavoro qualora intenda confutare la presunzione.

Gestione dell’algoritmo

Le nuove regole garantiscono che una persona che svolge lavoro su piattaforma non possa essere licenziata o licenziata sulla base di una decisione presa da un algoritmo o da un sistema decisionale automatizzato. Spetta invece alle piattaforme garantire il controllo umano su decisioni importanti che influiscono direttamente sulle persone che svolgono il lavoro tramite piattaforma.

Trasparenza e protezione dei dati

Il testo concordato interviene anche in materia privacy introducendo norme più protettive per i lavoratori delle piattaforme. A tal proposito, alle piattaforme sarà vietato trattare alcuni tipi di dati personali, come quelli relativi alle convinzioni personali e agli scambi privati con i colleghi.
Migliorata anche la trasparenza: le piattaforme sono obbligate ad informare i lavoratori e i loro rappresentanti su come funzionano i loro algoritmi e su come il comportamento di un lavoratore influisce sulle decisioni prese dai sistemi automatizzati.
Inoltre, dovranno trasmettere informazioni sui lavoratori autonomi che impiegano alle autorità nazionali competenti e ai rappresentanti dei lavoratori delle piattaforme, come i sindacati.

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